7.3.13

Il Paese ostaggio dei cittadini

L'Italia che è uscita dalle urne è un Paese ostaggio dei cittadini, i cittadini entrati in Parlamento in seguito al clamoroso successo del MoVimento 5 Stelle alle ultime elezioni. Come ampiamente ribadito, i "Grillini" non daranno la fiducia a nessun governo, limitandosi invece a votare volta per volta le differenti leggi che verranno proposte da chi si troverà a governare, in base all'aderenza al programma elettorale del movimento stesso.

Reddito di cittadinanza, abolizione del rimborso elettorale, stop alle pensioni d'oro, riduzione del costo della politica, risoluzione del conflitto di interessi...tutti temi sui quali il MoVimento 5 Stelle ha costruito piazza dopo piazza le proprie fortune, temi che ora come ora sono rispuntano sulla bocca di tutti (o quasi) i politici di professione italiani. Non che ci siano novità in tal senso: sono anni infatti che costoro si riempiono la bocca con tutte queste belle cose, salvo poi evitare accuratamente di mettere in pratica i buoni propositi (che restano solo promesse elettorali).

E' proprio per questo motivo che, oggi, l'Italia è un Paese ostaggio dei cittadini: i partiti sono chiamati a realizzare davvero tutte quelle riforme che il Paese reale chiede loro da anni, perchè se è vero che la situazione attuale vede un Partito Democratico che farebbe una follia ad avallare un "governissimo" con il partito di Silvio Berlusconi, e se è vero che la Scelta Civica di Mario Monti conta come il due di picche, la ovvia conseguenza è che saranno proprio gli eletti del MoVimento 5 Stelle a determinare le fortune del prossimo governo (di minoranza).

Intendiamoci: il rischio è alto, e non lo nega nessuno; però si è giunti a questa situazione dopo anni di chiacchiere, promesse, prese in giro, sotterfugi, lotte di potere, scandali, favori, tangenti e puttane. Ora abbiamo il Parlamento più giovane della storia, con un'età media di 48 anni (45 a Montecitorio, 53 a Palazzo Madama), e nonostante i neo-eletti a 5 Stelle sembrino generalmente più affidabili di politici incapaci di parlare in italiano e beccati ad ammettere - ovviamente a telecamere spente - di pensare solo ai cazzi propri, ora anche per i "Grillini" è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti.

Il Paese è ostaggio dei cittadini, ma di fatto si è consegnato loro e nessuno dovrebbe sorprendersi. Tutti, invece, dovremmo sperare di uscirne vivi.

E' tempo di passare dalle parole ai fatti.

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