30.8.13

E' il solito Perugia: due punti buttati a Nocera Inferiore

Il Perugia inizia esattamente come aveva concluso: con Camplone in panchina, e regalando un pareggio insperato ai propri avversari. L'anno scorso era successo al Curi contro il Pisa nella semifinale dei play-off, e fu un pareggio che fece lacrimare sangue ai tifosi del Grifo, ora accade nell'anticipo della prima giornata di campionato, stavolta in trasferta sul campo della Nocerina.

2-2 il risultato finale, con il Grifo che passava in vantaggio all'11° minuto di gioco con la rete di testa di Eusepi e, strano (...) ma vero, subiva il pareggio dei padroni di casa dopo appena 4 minuti, con la difesa che stava a guardare la palla spizzata in area dai molossi. Il Perugia era però nettamente superiore ai propri avversari e, non prima che Eusepi sbagliasse un calcio di rigore, quasi allo scadere della frazione riusciva a trovare nuovamente il vantaggio: sintomatico però che la rete dell'1-2 arrivi solo grazie ad un'azione personale dello scatenato Fabinho, che scaraventava in porta una barbogia urticante imprendibile per il portiere della Nocerina.

Nel secondo tempo il Perugia dominava la partita, dimostrando in più di un'occasione la propria superiorità...però non affondava: l'impressione è quella di una squadra che, come l'anno scorso, si senta troppo bella per metterci anche la grinta. Una squadra alla quale sembra mancare la cattiveria giusta per cercare e dare il colpo di grazia all'avversario: qualcuno la chiama grinta, qualcun altro fame. Forse si tratta semplicemente di carattere, e poco importa che il pareggio dei padroni di casa arrivi solo grazie ad un vergognoso calcio di rigore inventato dall'arbitro, unico a non vedere che il portiere biancorosso Koprivec, in uscita su un attaccante avversario, prende la palla e non il giocatore della Nocerina.

E' un Perugia che deve tornare da Nocera Inferiore con l'amara consapevolezza di aver buttato due punti, in sostanza: è da questa considerazione che si parte per crescere, per non accontentarsi, per non sbrodolarsi addosso. Perchè i regali, da ora in avanti, bisognerebbe farli ai propri tifosi.

Lega Pro - prima divisione
1a giornata
11° pt Eusepi
15° pt Evacuo
43° pt Fabinho
35° st Lepore (R)

Polli o grifoni???

24.8.13

The Games Machine verso il numero 300 - Il numero 300

Alcuni giorni fa lo sguardo di mia moglie veniva rapito dal filmato che stava passando sullo schermo del mio smartphone di ultima generazione, il trailer "Killing Monsters" di The Witcher 3: Wild Hunt. Alla sua domanda "ma quello è davvero un videogioco?" sceglievo di omettere sofisticate dissertazioni sulla differenza tra filmati in computer grafica e video di gameplay puro, e rispondevo semplicemente di si. A quel punto la moglie se ne usciva con una frase che mi ha fatto riflettere: "ma allora quando ti perdi dietro ai tuoi videogiochi ti perdi in mondi che sembrano veri, mondi fatti e finiti". Il succo del videogiocare forse sta davvero tutto qui, nel perdersi in altri mondi, mondi che da 25 anni vengono raccontati da The Games Machine, la rivista dedicata al mondo dei videogiochi pc che con il numero di settembre raggiunge quota 300.

Come scrive Davide "ToSo" Tosini nell'editoriale del fatidico numero 300, "Ci siamo, finalmente". Anche la mia personalissima marcia di avvicinamento a questo traguardo (vedi anche i post dedicati al nr. 100 ed al nr. 200) si è conclusa, ed ammetto che vedere sulla copertina del numero di settembre la scritta "300 VOLTE TGM" mi fa improvvisamente avvertire molto più chiaramente di altri giorni il peso dell'età che avanza. E non vi dico che effetto mi fa voltarmi e guardare, sullo scaffale, la massa prima variopinta e poi nera di TGM che, mese dopo mese, si accumulano.

The Games Machine numero 300, dunque. Arriva nelle edicole il 24 agosto 2013, la mensilità è quella di settembre, le pagine sono 116, il prezzo di copertina è di 4,99 € e l'editore è Sprea. In copertina, ad accompagnare TGM verso il traguardo trecentenario, c'è un pensieroso strigo a bordo del suo destriero (come scrive Claudio "Keiser" Todeschini nella sua intro): a The Witcher 3: Wild Hunt e al suo protagonista Geralt di Rivia (lo strigo di cui sopra) è dedicata anche una preview. Il ToSo scrive forse il suo miglior editoriale di sempre, ma il mio giudizio non fa testo perchè agli anziani come me fa sempre effetto sentire (o leggere) qualcuno che parla di ricordi, di tempi che furono, e in qualche modo di eredità storica. Al buon Mario Baccigalupi spetta l'onore e l'onere di scrivere un dossier sul gaming pc, che dal 1991 rappresenta la "ragione sociale" della rivista, mentre Paolo Besser firma un ricco speciale celebrativo dei 300 numeri di TGM, con interventi dei redattori storici della rivista (da Stefano Gaburri ad Alex Rossetto, dal Raffo Sogni a Stefano Silvestri, da Max Reynaud a Stefano Gallarini) e due paginette dedicate agli eventi storici che hanno accompagnato i primi 25 anni di vita di The Games Machine.

In preview questo mese ci sono anche The Sims 4, F1 2013, Moebius (il ritorno di Jane Jensen) e soprattutto Total War: Rome II, lo strategico di Creative Assembly che il 3 settembre arriverà sugli scaffali (virtuali e non). Tra i giochi recensiti troviamo l'atteso Saints Row IV, sempre più folle, Trackmania 2 Stadium e Trackmania 2 Valley, The Walking Dead 400 Days (il DLC che apre una finestra su quella che sarà la seconda stagione dell'apprezzata avventura grafica di Telltale Games), Shadowrun Returns (il primo "pezzo da novanta" giunto nelle nostre manine pacioccose grazie a Kickstarter, e leggendo la recensione di Danilo "Dan Hero" Dellafrana direi che come inizio non c'è affatto male!), Civilization V Brave New World, Joe Danger 2 The Movie e Mortal Kombat Komplete Edition, che dopo due anni e rotti si ricorda che a questo mondo esiste anche il pc, e non solo le console. Il TGM Classic del mese è dedicato a Descent, e scusate se è poco.

La Indie Zone di Roberto "il Cinese" Turrini è la solita miniera di chicche provenienti dalla scena indie e di riflessioni, che stavolta vertono sull'anzianità e soprattutto sul dialogo (due fattori sui quali si base l'autorevolezza di TGM). A confrontare le pagine dedicate all'hardware con quelle del 2005 si scopre che i prezzi più o meno sono rimasti invariati, anche se 8 anni fa due schede video top gamma in SLI ti costavano 510 euri ed oggi ne dovresti sborsare 849. In questo numero fa il suo esordio una nuova rubrica dedicata al gioco mobile: The Mobile Machine è il suo nome e fin dall'inizio l'autore Aurelio Maglione spiega che l'intenzione non è quella di guadagnarsi le simpatie del Papa con un bestemmione (nonostante il parlare di giochi mobile su una rivista pc rischi di presentare pericolose affinità con tale incresciosa situazione). La Time Machine del mese è dedicata alla seconda parte della retrospettiva su quel geniaccio di Will Wright, peccato solo che si concluda con quella mezza delusione rappresentata dal suo Spore, del 2008. L'immancabile angolo Bovabyte tratta degli inquietanti coin op degli anni '10.

300 numeri. Un'enormità, soprattutto se pensi a come sono cambiate le cose nel corso di questi 25 anni: oggi ti ritrovi a guardare i trailer dei tuoi videogiochi preferiti sullo schermo del tuo smartphone di ultima generazione, ma allo stesso tempo sai benissimo che niente - niente - potrà mai superare il piacere di leggere una rivista, toccarla, conservarla, guardarla di sfuggita quando passi davanti alla tua collezione, cercare un vecchio numero e sfogliarlo ancora una volta a distanza di anni dalla sua uscita...e sentirti come se avessi incontrato di nuovo quel vecchio amico che non vedevi da tempo, e capire che anche se tante cose son cambiate ce ne sono alcune che, invece di cambiare, semplicemente crescono. Congratulazioni, The Games Machine: appuntamento al numero 400.

The Games Machine nr. 300, settembre 2013

22.8.13

Video di unboxing per la Collector's Edition di Total War: Rome II



Total War: Rome II, ultimo capitolo della saga di giochi di strategia realizzata da Creative Assembly, uscirà per PC il 3 settembre 2013. Nell'attesa, possiamo trastullarci con l'atteso video dell'unboxing della Collector's Edition del gioco, che tra i vari ninnoli conterrà il modellino di un onagro romano (ma niente cani da guerra in carne, ossa e denti, si spera).

Oddio, più che dell'unboxing della Collector's Edition del gioco qui si parla dell'eviscerating dei simpatici Craig e Will, protagonisti dei video della serie Rally Point, alle prese con dei simpatici cagnoni con tanta voglia di sbranare: non so voi, ma io a vedere trattata in quel modo la preziosa edizione per collezionisti ho sofferto.

Ah, ovviamente ho sofferto anche a vedere i simpatici Craig e Will trattati a quel modo, ci mancherebbe (menzogna).

16.8.13

The Witcher 3: Wild Hunt, nuovo trailer "Killing Monsters"



Ok, dopo aver visto questo nuovo trailer di The Witcher 3: Wild Hunt, intitolato "Killing Monsters", sono sempre più convinto che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Il Witcher, dico. Ma anche i ragazzi di CD Project Red.

11.8.13

L'Esercito di Silvio e il Perugia Calcio 2009-2010


L'Esercito di Silvio e il Perugia Calcio 2009-2010.

10.8.13

L'Esercito di Silvio e l'Xbox One always online


L'Esercito di Silvio e l'Xbox One always online.

9.8.13

L'Esercito di Silvio e Milan - Liverpool 2005


L'Esercito di Silvio e Milan - Liverpool 2005.

8.8.13

L'Esercito di Silvio e la scoperta dell'America


L'Esercito di Silvio e la scoperta dell'America.

7.8.13

L'Esercito di Silvio e Felipe Massa world champion


L'Esercito di Silvio e Felipe Massa world champion.

6.8.13

L'Esercito di Silvio e lo sbarco sulla Luna


L'Esercito di Silvio e lo sbarco sulla Luna.

Il vero problema dell'Italia sono gli italiani



Già l'esercito di Silvio non era messo bene. Ma andando ad ascoltare le persone intervenute a quella grande colazione al sacco trasformatasi l'altro giorno in comizio abusivo si comprende che, dalle parti di Silvio Berlusconi, andrebbe migliorato qualcosina circa l'indottrinamento di comparse e figuranti.

C'è chi dice che "5 persone hanno deciso per mezza Italia: ma che persone sono?", dimostrando non solo scarsa familiarità con la matematica (...mezza Italia?!), ma anche di non avere mai sentito parlare dei magistrati e del ruolo che ricoprono.

Qualcun altro, alla domanda se sapesse per quale motivo il suo amato leader fosse stato condannato, si impap...im...impappina e riesce solo a dire che "Berlusconi è stato condannato per...per coso fiscale. Che ha fatto fatture false". La maggior parte degli intervenuti ammette candidamente di non sapere per quale reato sia stato condannato, ma di sapere che è innocente: "Qualunque sia il reato penso proprio che sia innocente". Qualunque sia il reato? Da brividi.

C'è poi l'immancabile secchione che coglie tutte le occasioni per dimostrare di avere imparato bene la lezione: "E' stato condannato perchè sono tutti processi inventati dalla magistratura e dalla sinistra", ma il commento più agghiaggiante ed offensivo arriva da una anziana che afferma che "Anche se ha fatto qualcosa di illecito, tutti lo fanno". Non credo sia necessario aggiungere molto altro alla gravissima affermazione di questa signora.

Il vero problema dell'Italia non è però Silvio Berlusconi, sono gli italiani. Quegli italiani che, da 19 anni, hanno scelto di non ragionare con la propria testa e di farsi guidare come un gregge di pecore da qualcuno che pensi e decida per loro. Quegli italiani che, in cambio di un pasto al sacco, salgono su un pullman e vanno a supportare qualcuno che qualcun altro ha detto loro di supportare. Quegli italiani che, nonostante tutto, continuano ad aprire la bocca senza collegare il cervello, e lo difendono senza saper motivare la loro scelta.

E poi ci sono gli interessati, i calcolatori, quelli che il cervello l'hanno collegato fin troppo bene. Quelli che hanno capito subito come girava il fumo da quelle parti, ma per convenienza personale hanno deciso di schierarsi dalla parte di Berlusconi: che si tratti di vile denaro, di figa o di precisa scelta politica poco importa. Mi ci metto di mezzo anche io, che pur non avendolo mai votato lo difendevo, ritenendo il governo di centro-destra la migliore delle alternative, mentre oggi so che nessuno mi rappresenta.

Per fortuna solo i cretini non cambiano mai idea. Ma sono la minoranza.

2.8.13

Esercito di Silvio o Armata Brancaleone???


L'Esercito di Silvio, radunato nei pressi di Palazzo Grazioli, a causa di un drammatico ed inspiegabile errore di trasmissione delle notizie esulta in diretta alla lettura della sentenza della cassazione circa il processo sui diritti televisivi, processo che vedeva tra gli imputati il loro idolo Silvio Berlusconi. Pregasi notare il precipitare degli eventi quando, agli indefessi militanti, inizia ad esser chiara la tristA verità: Silvio loro è stato condannato, forse non è il caso di stappare la bottiglia.

Nella estrema drammaticità della vicenda - politica, umana e personale - una semplice domanda si insinua nel mio animo: Esercito di Silvio...o Armata Brancaleone???

Berlusconi, la condanna e il delirio

Dopo che un intero Paese si era fermato in attesa di conoscere il destino di un solo uomo, destino che a sua volta avrebbe determinato - incredibile - quello dell'intero Paese, ieri la cassazione ha emesso il suo verdetto: Silvio Berlusconi condannato per frode fiscale a quattro anni di reclusione, dei quali tre coperti da indulto ed il quarto da scontarsi agli arresti domiciliari o con l'affidamento ai servizi sociali. Fin qui la condanna. Poi c'è il delirio.

Il delirio di un Senato che sarà chiamato a decidere sulla decandenza di un condannato alla carica di Senatore della Repubblica, come se ci fossero dubbi sull'opportunità che un condannato sieda nell'aula del Senato della Repubblica, come se bastasse blaterare di "sentenza politica" per cancellare la realtà dei fatti.

Il delirio di un Silvio Berlusconi che reagisce alla condanna con un video-messaggio / omelia alla Nazione, nel quale si chiede se sia questo il modo in cui l'Italia ringrazi vent'anni d'impegno per la Cosa Pubblica (...), ed in generale i suoi cittadini migliori (...). No, a naso credo che questo sia il modo in cui la Legge italiana punisce i colpevoli di frode fiscale, ma capisco che l'unica strategia di marketing perseguibile in tale frangente sia il rigiro della frittata.

Il delirio di un Silvio Berlusconi che annuncia la riesumazione di Forza Italia, e di conseguenza la fine dell'esperienza polita del Popolo della Libertà, con buona pace di tutti quei dirigenti di Alleanza Nazionale che dal 1995 al 2009 demolirono quel che restava della destra italiana per restare, alla fine dei giochi, con un pugno di mosche.

Il delirio di 10.000.000 di italiani che su un giornale vengono fatti passare per evasori fiscali e non battono ciglio, e continuano a credere alle favole: Ruby la nipote di Mubarak, le cene e le feste galanti, l'inesistenza delle leggi ad personam, il pericolo di consegnare l'Italia alla sinistra, i quattro milioni di posti di lavoro, le pensioni minime alzate ad un milione di lire, l'abbattimento della pressione fiscale, i processi politici, le sentenze politiche, le toghe rosse, il contratto con gli italiani...

Ma soprattutto il delirio di una classe politica intera, che prima non è stata in grado di formulare una legge sul conflitto d'interessi e poi non è stata capace di cambiare una legge elettorale perniciosa, una classe politica che non è stata in grado di formare un governo saldo ma anzi si è vista costretta a calare le braghe nel nome delle "larghe intese", ed ora si trova in bilico sul baratro di ripicche, capricci e vendette che - ne sono certo - non tarderà ad aprirsi.

Il delirio dei pochi, la condanna dell'Italia.

Pregiudicato. Punto.

1.8.13

Succede in Russia: attenzione al sito Bluaziende.com

Mi è capitata una disavventura abbastanza singolare (ma anche no, chissà): tre anni fa apro una linea telefonica domestica, ed inizio a ricevere telefonate di sconosciuti che chiedono di parlare...con la titolare del bar. Ci metto poco a scoprire che Telecom (bontà sua...) mi ha assegnato un numero di telefono che in precedenza era assegnato proprio a quel bar, e che in rete ci sono decine di siti commerciali che riportano i dati di quel bar, insieme a quello che nel frattempo è diventato il mio numero di telefono.

Inizio allora a scrivere una bella email a tutti questi sitarelli (tranne ad uno che non riporta alcuna informazione di contatto, per la serie: "facciamo le cose seriamente, le aziende credono in noi"); uno dopo l'altro iniziano a rispondermi, sperticandosi in mille scuse ed assicurandomi di aver eliminato l'informazione incriminata e inventandosi una marea di balle per giustificare la presenza sui loro siti del numero di telefono di un utente privato che nemmeno compare sull'elenco telefonico. Intervengono a correggere tutti tranne uno: BluAziende.com, dalla Russia con arroganza.

La loro prima risposta mi fa capire che sarà una dura lotta: mi specificano infatti che, per togliere il vecchio numero di telefono dalla pagina dell'azienda, devo comunicare loro il nuovo numero di telefono. Giusto per chiarire fin dall'inizio come si lavora in Russia: le email non si leggono neanche. Riscrivo, specificando per la seconda volta di non essere il titolare dell'azienda incriminata, e che dal mio punto di vista l'unico problema è l'eliminazione del mio numero di telefono dal loro sito, perchè sono un utente privato che non compare nemmeno sull'elenco telefonico e sono stanco di essere disturbato da persone che cercano di mettersi in contatto con un bar che nella migliore delle ipotesi ha semplicemente cambiato numero di telefono, e nella peggiore ha chiuso i battenti.

A quel punto il pregiatissimo servizio assistenza del sito BluAziende.com smette semplicemente di rispondermi. A distanza di 10 giorni inizio la guerra: invio loro venti (20) email una dietro l'altra, tutte con il medesimo messaggio, "cancellate il mio numero di telefono dal vostro sito". Ed ecco che il servizio di assistenza di questo sito russo decide di cambiare strategia, nei confronti dell'italiano rompiscatole, passando dall'ignorarlo al prenderlo per i fondelli. Rispondono infatti a tutte le mie venti email con un bel copia & incolla, sostenendo di essere al lavoro per soddisfare la mia richiesta. Senza firmarsi.

La presa in giro da parte del servizio di assistenza del sito russo BluAziende.com nei miei confronti prosegue: il misterioso individuo (che continua a non firmarsi, tanto chissenefrega dell'italiano rompiscatole) mi chiede se io non abbia niente di meglio da fare, piuttosto di scrivere loro tutte quelle email, ed al mio proposito di fare loro una marea di pubblicità negativa risponde con fare sprezzante di fare loro tutta la pubblicità che posso, visto che ne hanno bisogno. E di girare loro il nuovo numero di telefono, se proprio voglio che il mio venga eliminato dal loro sito. Agghiacciante, lor signori.

Da questa vicenda è possibile trarre alcune conclusioni: primo, il numero di telefono di un privato cittadino italiano che non compare nemmeno sull'elenco telefonico è pubblicato su un sito russo che si fa beffe della privacy, e che si diverte a prendere in giro con arroganza il suddetto cittadino italiano. Secondo, se il bar che ai tempi possedeva il mio numero di telefono fosse ancora aperto, sappia che ai titolari del sito BluAziende.com, sito che in teoria dovrebbe facilitare il contatto tra cliente ed azienda, non gliene frega niente di continuare a fargli perdere decine di clienti, che infatti continuano a chiamare me invece che il bar. Terzo, se tu che mi stai leggendo hai un'attività commerciale, fossi in te farei un giro su quel sito e verificherei di non comparire nel loro prezioso database: chi va con lo zoppo...

Semplice e diretto, come prendere in giro un utente italiano.

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