28.11.13

Mamme che razzolano male

A volte sei testimone di fatti che ti costringono a riflettere sulla decandenza profonda della società italiana. Tipo mamme che entrano contromano nel parcheggio della scuola, e poi dicono ai figli di non correre.

Mamme che razzolano male, insomma.

Mamme che razzolano male. Le peggiori.

27.11.13

Ivano Fossati - La decadenza


Ivano Fossati - La decadenza

Le recensioni di Steam renderanno il mondo un posto migliore?

Steam, la piattaforma di digital delivery di Valve il cui fine ultimo è notoriamente il dominio del pianeta, ha recentemente lanciato (in beta) un nuovo servizio che permette agli utenti di recensire i prodotti in vendita sullo store. E' la fine degli acquisti incauti e l'inizio di un mondo migliore?

Se hai comprato un gioco su Steam, se dunque tale gioco è compreso nella tua "libreria" e se - si presume! - questo gioco tu l'hai anche giocato (dettaglio...) puoi recensirlo indicando anche se ne consigli o meno l'acquisto; puoi inoltre decidere se rendere la tua recensione visibile a tutti, o soltanto agli amici. Di base questo sembra un ottimo metodo per mettersi al riparo dagli haters, personcine simpatiche che per hobby passano il tempo a spalare fango (quando va bene...) contro questo o quel prodotto, ma non sarei comunque pronto a mettere la mano sul fuoco circa l'attendibilità del 100% delle recensioni che verranno vomitate su Steam dagli utenti.

Certo, c'è anche la possibilità di giudicare utile o non utile una determinata recensione, e di conseguenza di mettere in buona o cattiva luce il relativo recensore, ma il rischio di ritrovarsi immersi fino alla gola in un enorme calderone di recensioni scritte da cani, porci e stinkipporcu (cit.) è palpabile come le poppe di una meretrice. Dopotutto questo è un mezzo che Steam mette a disposizione di tutti, e per quanto sia possibile controllarne l'utilizzo sotto i più svariati punti di vista non sarà comunque possibile mantenere degli standard qualitativi elevati. Se cercavamo l'inizio di un mondo migliore forse è meglio guardare altrove. O mettersi comodi.

Perchè questa trovata delle recensioni - più che un tentativo di offrire al cliente un servizio utile ad investire con cognizione di causa il proprio denaro - ha il retrogusto dell'ennesimo passo nella direzione di rendere Steam sempre più amichevole ed ammiccante per il pubblico, e non mi stupirei se il prossimo passo fosse il lancio di una sorta di Facebook interno alla piattaforma: in fondo più tempo riesci a trattenere il cliente sulla tua piattaforma, più tempo hai a disposizione per convincerlo a comprare qualcosa. Niente di male, s'intende, ma se Gabe Newell pensasse più ad Half-Life Episode 3 e meno all'appeal di Steam il mondo si che sarebbe un posto migliore.

Steam come Metacritic? Interessa a qualcuno?

26.11.13

Orfani #2, conigli e pelli sensibili

Il numero 2 di Orfani, la nuova serie a fumetti mensile di Sergio Bonelli Editore a cura di Franco Busatta, Emiliano Mammuccari e Roberto Recchioni, è intitolato "Non per odio ma per amore" ed è disegnato da Alessandro Bignamini; last but not least, è tutto a colori. Visto che ormai si trova nelle edicole nostrane da tempo, credo sia giunto il fatidico momento di elaborare un parere iNIorante: a bocce ferme, piano piano, come piace a me.

Preambolo: alcuni giorni fa il buon Recchioni, dalle pagine di Facebook, ha postato il messaggio ricevuto da un lettore che si lamentava della presenza nel fumetto di una scena nella quale un coniglio restava vittima di un headshot; cosa ancora più grave, il personaggio responsabile del suddetto headshot non sarebbe poi stato ritratto in compagnia degli altri orfani, intenti a banchettare con la bestiolina uccisa, lasciando intendere che l'animale fosse stato ucciso "non per fini alimentari ma di puro divertimento goliardico" (cit.).  Curioso come, in un fumetto nel quale i protagonisti siano dei bambini che vengono brutalmente addestrati per diventare super-soldati ammazza-alieni il cui motto è "noi non facciamo arte, noi facciamo cadaveri", qualcuno si senta in dovere di protestare per un coniglio headshottato. Ah, le pelli sensibili...

La vicenda del coniglio, peraltro, porta seco non sola la rivelazione che i conigli arrosto sono buoni, ma anche la rivelazione che l'Eremita, il cecchino del gruppo, altri non sia che mister cicciobombo cannoniere con tre buchi nel sedere, al secolo Felix, che proprio nella vignetta incriminata scopre quale possa essere la sua utilità all'interno del gruppo, a parte spazzolare i resti dei pasti dei compagni prima che arrivino le formiche; insomma, ero convinto che dietro la maschera / casco del cecchino si celasse l'ispano asiatico, ma mi sbagliavo...e a questo punto non posso evitare di chiedermi che fine avrà mai fatto il simpatico bimbo inutile: cecchinato senza pietà giusto un istante prima che potesse famelicamente avventarsi sull'unica ciambella rimasta per colazione???

Il numero #2 scorre con un colpo di scena via l'altro: continua infatti la battaglia senza quartiere sul pianeta alieno dal quale pare sia partito il raggio di energia superfotonicasupahdupah che ha devastato il pianeta Terra, tra misteriose città aliene sorte dal nulla (nelle quali compare anche una riproduzione della Sagrada Familia di Barcellona, il mistero si infittisce) e scene di limonamento duro tra Boyscout ed Angelo, ovvero tra il regazzino che fin sa subito capivi fosse figo e la sorella del bambino scemo (quello che Recchioni ci ostina a volerci far credere morto nello scontro con l'orso, nel numero #1), e qui ci avevo visto giusto (bonci bonci bom bom bom, ti piace vincere facile?).

Quello che non mi aspettavo è la consumazione rapida, ovvero che tra i due bellocci l'amore trionfasse così rapidamente da non concedere al lettore nemmeno il tempo di digerire il limonamento duro: colpo di scena, e ti ritrovi infatti coi due infoiati sull'altare, pronti a contrarre matrimonio per la gioia degli altri orfani (tutti tranne il Pistolero, che - anche qui mi piace vincere facile - evidentemente è da sempre cotto brasato della moretta che invece, giustamente, si è appunto sempre filata solo il figo del gruppo). Ecco però che proprio nel momento in cui i denti iniziavano a cariarsi da soli sopraggiunge fortunosamente l'offensiva aliena, ed il numero si chiude con la bella Angelo che dimostra di essere più interessata alla battaglia che alla consumazione del matrimonio: stai a vedere che alla fine salta fuori che Boyscout - il super-fico, il simpaticone del gruppo, l'eroe senza macchia e senza paura - è mini-dotato.

Forse a questo mondo c'è una giustizia (ma non per i conigli). Appuntamento in edicola il 17 dicembre con il numero #3, intitolato "Primo sangue".

Orfani #2. Ocio al coniglio.

24.11.13

I nuovi idoli dei giovani d'oggi

Nell'attuale contingenza politica, economica, e sociale mi giungono gli scandalizzati lamenti di bigotti che si stupiscono e s'infervorano pensando a quali siano i nuovi idoli dei giovani d'oggi, troppo spesso pizzicati da telecamere indiscrete nell'atto di osannare personaggi della più svariata natura, incuranti delle implicazioni morali che un sostegno di tale fatta possa implicare.

Codesti bigotti probabilmente non rammentano come, sin dall'alba dei tempi, i modelli e gli idoli delle nuove generazioni nella stragrande maggioranza dei casi mai siano coincisi con i modelli e gli idoli delle generazioni precedenti: la storia, infatti, propone in continuazione nuovi soggetti che si rivelano in grado di attrarre il plauso della gente semplicemente perchè in grado di comprendere e veicolare prima di chiunque altro i nuovi valori dominanti del periodo storico che li vede sorgere, vivere e poi inevitabilmente tramontare.

In Italia in particolare, culla dell'umanesimo e del rinascimento, patria delle arti e motore della cultura europea e mondiale, l'afflato dialettico che storicamente muove il processo di creazione, stabilizzazione, verifica, confronto, sintesi ed antitesi di un nuovo sistema di valori è da sempre avvertito come conflittuale, allorquando il momento storico favorisca anzichè attutire il confronto tra le diverse generazioni. E' proprio nel nostro Paese che si va a dormire la sera da progressisti, per magari risvegliarsi la mattina successiva da bigotti.

Nell'attuale contingenza politica, economica, e sociale non posso però fare a meno di elaborare una riflessione che rende - di fatto - completamente sterili gli scandalizzati lamenti dei bigotti schierati contro i giovani, la cui unica colpa sembra essere quella di non saper discernere tra un modello di comportamento valido ed un  modello di comportamento nocivo: se io fossi un giovane nel pieno della mia esplosione ormonale, infatti, un settantenne che per svagarsi lecca la figa ad una tipa mentre un'altra gli fa un pompino sarebbe il mio idolo indiscusso. Bella lì, nonno!

Son solo bigotti che non capiscono i giovani!

19.11.13

Che mondiale sarebbe senza la Francia?

Bellissimo. Un campionato mondiale di calcio senza la Francia sarebbe un mondiale bellissimo: se questa sera allo Stade de France i galletti non riusciranno a ribaltare il secco 2-0 con il quale la corazzata Ucraina li aveva sconfitti nella gara di andata dei play-off di qualificazione a Brasile 2014 il desiderio dei tifosi di tutto il mondo diverrà una gioiosa realtà. La Francia fuori dai mondiali, tanti cari auguri ai cugini.

Se la squadra simpatia per eccellenza rischia di non andare in Brasile, anche altri due Mister Simpatia del mondo pallonaro vivono in queste ore l'attesa del verdetto che sancirà per uno ed uno solo di loro la partecipazione ai prossimi campionati del mondo di calcio, mentre l'altro dovrà accontentarsi di guardare le partite in televisione: a Solna la Svezia di Zlatan Ibrahimovic affronta il Portogallo di Cristiano Ronaldo, che all'andata si era imposto per 1-0. Sarebbe meglio un mondiale senza Ibra, o un mondiale senza Ronaldo? E' proprio vero: certe volte uno vorrebbe tutto, ma è costretto a scegliere.

Che mondiale sarebbe senza di loro?

18.11.13

Indonesiana Inter

Erick Thohir, nuovo azionista di maggioranza e nuovo presidente dell'Inter: islamico moderato, magnate dell'editoria e della televisione, proprietario di maggioranza di altre due squadre di calcio (D.C. United negli Stati Uniti e Persig Bandung in Indonesia) ed azionista al 15% di una franchigia NBA (Philadelphia 76ers). Fortunatamente non è calato in elicottero su Appiano Gentile.

A chi storce la bocca e vede in Thohir esclusivamente l'ennesimo businessman entrato nel calcio più per lucro che per passione ricordo che se non fossero arrivati Thohir ed i suoi quattrini le prospettive dell'Inter sarebbero rimaste grigie (il fatto che poi cambino effettivamente colore resta tutto da dimostrare). Poi capisco che chi ama riempirsi le fauci dello slogan "no al calcio moderno" probabilmente preferisce i club falliti ai club che, trasformati in vere e proprie aziende, tentano di sopravvivere nel tumultuoso mare del calcio moderno. Insomma, Indonesiana Inter: amala o odiala, questa è.
Indonesiana Inter.

17.11.13

Berlusconi, Alfano, Forza Italia, NCD e la morte della destra italiana

Ancora una volta, il dado è tratto: dopo Casini, Fini e a voler star larghi pure Bossi, Silvio Berlusconi si scinde - come fosse un'agghiacciante meiosi - anche dal figliol prodigo Angelino Alfano, colpevole di voler continuare a sostenere un governo di cattivoni pronti a buttar fuori a calci nel sedere dal parlamento il Cavaliere. Il dato sul quale porre l'attenzione non è però il prepensionamento del Popolo della Libertà e la riesumazione di Forza Italia, ridotta ad essere il partito del Forza Silvio e fatti li cazzi tua, ma la ragionevole supposizione che, ormai, a Silvio Berlusconi non rimanga che scindersi...da sé stesso. Ma non era l'uomo che voleva riportare all'unità il centrodestra italiano?

Anche ammettendo che Forza Italia, nonostante le condanne, nonostante le decadenze, nonostante i processi presenti passati e futuri, nonostante i fatti li cazzi tua, nonostante vent'anni di promesse elettorali non mantenute, nonostante l'IMU non rimborsata, nonostante le figuracce in mondovisione, nonostante la Santanchè e nonostante le defezioni riesca ad ottenere un buon successo elettorale, eventualità da non escludersi visto che noi si vive in Italia e non in un Paese normale, forse sarebbe opportuno guardare al futuro. Il passato infatti ha dimostrato che, senza Berlusconi a tirare il carro, il centrodestra italiano non vince, non convince e - pare - nemmeno sopravvive.

Premesso che auguro a Berlusconi una salute di ferro ed una vita lunga e felice, i suoi sodali dovrebbero iniziare a chiedersi cosa succederà dopo Berlusconi: fossi in loro monetizzerei il più possibile, finchè c'è il padrone a tenere in piedi la baracca. L'alternativa sarebbe tentare una soluzione à l'Auguste Comte, filosofo attivo tra il XVIII° ed il XIX° secolo che, incapace di convincere la gggente a lasciare che fossero gli intellettuali a guidare la società, decise di giocarsi la carta della religione ammantando la scienza ed il metodo positivo di un'aura mistica che, nelle sue intenzioni, doveva abbindolare il popolo bue e convincerlo a lasciarsi trascinare nel magnifico mondo del progresso. Già mi immagino un nuovo italico calendario nel quale il Natale si festeggi il 29 settembr...pardon il 29 Berlusconaio.

Le prospettive credo non siano delle migliori anche per il Nuovo Centrodestra di Alfano, che nasce in bilico tra la conferma dell'appoggio al governo di Enrico Letta ed il voto negativo circa la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore. Insomma, non è che per catturare i voti di un elettorato confuso - l'elettorato di centrodestra - sia necessario dare vita ad una formazione politica altrettanto confusa e confusionaria sin dalla nascita. Ciò detto, sarà comunque la Storia a decretare il successo o il fallimento di questa nuova formazione politica; intanto noi ricordiamoci della fine che hanno fatto coloro i quali hanno prima abbracciato e poi voltato le spalle al Cavaliere: irrilevanza politica anyone? Personalmente non ho dubbi circa il destino che l'elettorato riserverà a questi nuovi prodotti della scissione berlusconiana.

Il dado, come ho scritto, è tratto. Questo potrebbe davvero essere l'ultimo lancio di dadi per il centrodestra italiano, per quella destra italiana che vent'anni fa si è affidata ad un uomo solo e che, da vent'anni, perde i pezzi e non riesce a guardare al futuro. Se ai tempi del Risorgimento ci fosse stato Antonio Razzi, avrebbe detto a Camillo Benso conte di Cavour intento a brigare per l'unità d'Italia "Camillo, fatti li cazzi tua", e ci saremmo risparmiati tutto questo.

Visti i risultati, ne valeva davvero la pena???

15.11.13

Il videogioco perfetto - 6

Non c'è scampo, non c'è via di salvezza nei confronti delle sparate da scheda prodotto che affliggono la totalità delle descrizioni dei videogiochi in commercio: che tu (tu, sviluppatore) abbia un budget faraonico o debba sviluppare il tuo prodotto con una carota ed un peperone (niente fagiolini, chè quelli arrivano a costare anche 80 € al chilo), la via maestra per andare dal pubblico pagante a cercare di vendere qualche copia in più è sempre la solita. Come dite? Per vendere bisogna dire la verità su tutto, e spiegare per filo e per segno le motivazioni alla base di quella particolare scelta di design? No. La via maestra è: spararla più grossa della concorrenza, fare credere al pubblico di avere per le mani il videogioco perfetto©.

Prendete ad esempio How to Survive, GDR / hack and slash a tema zombie realizzato da 505 Games: nei panni di un naufrago dovrete uscire vivi da una serie di isole infestate da "una flora e una fauna uniche". Ho smesso da tempo di contare i videogiuochi che mi promettevano qualcosa di unico, fosse un'ambientazione o, come nel caso del gioco citato, qualche animaletto o fiore autoctoni. Il problema è che ancora c'è chi crede alla favole, ancora c'è chi si lascia turlupinare dalle persone malvagie che scrivono le schede prodotto dei videogiuochi: le dritte che seguono sono pensate apposta per voi, amici che ancora credete ai giochi che ridefiniscono un genere.

[SCRIVONO] Vivi un'esperienza di gioco adrenalinica.
[VOLEVANO SCRIVERE]  Non abbiamo la minima idea del significato del termine "adrenalinico". Sappiamo però che, come il nero, va su tutto. Ad esempio: "questa insalata di patate è adrenalinica", o "salire in auto con te è adrenalinico", o ancora "con la colazione del campione inizi la giornata in maniera adrenalinica".

[SCRIVONO] Sfrutta un arsenale personalizzabile e guida veicoli potenziabili.
[VOLEVANO SCRIVERE] Nel gioco abbiamo infilato 2 armi in croce, ma grazie ad un avanzato sistema di combinazioni potrai ottenere oltre 400 versioni differenti. Come dici? Ti sembrano tutte uguali? E non hai ancora visto i potenziamenti dei veicoli...

[SCRIVONO] Interfaccia completamente riprogettata per (inserire "PC" o "console").
[VOLEVANO SCRIVERE] Ehi, inizialmente il gioco non doveva nemmeno uscire su questa piattaforma: il publisher ci ha dato tre ore di tempo per ottimizzare tutta l'interfaccia, quindi accontentati che quando schiacci "salto" non crashi tutto.

How to Survive? Non saprei, però un suggerimento su come risparmiare i vostri soldi posso darvelo...

12.11.13

Il videogioco perfetto - 5

Quante volte avete creduto / sperato / supplicato perchè quel videogioco del quale si parlava ormai da anni e che finalmente stava per raggiungere gli scaffali (virtuali e non) si rivelasse alla prova dei fatti come quel capolavoro da tutti pronosticato? Quante volte vi siete stupiti del fatto che le prime recensioni non corrispondevano esattamente a quanto millantato dalla scheda prodotto, ed anzi mettevano in evidenza una o più criticità di quel titolo che aspettavate come il messia del videoludo? Quante volte eravate convinti che fosse alfine giunto il tempo del videogioco perfetto©, e invece vi siete accorti che era semplicemente giunto il tempo dell'ennesima sola? Troppe.

Se anche un prodotto tripla AAA come Total War: Rome II deve fare i conti con le differenze tra le meraviglie promesse degli sviluppatori, e la solita marea di bug e "dettagli" da ottimizzare che puntualmente affliggono ogni prodotto della saga nei giorni immediatamente successivi al dayone, allora non c'è speranza per nessuno. Perchè per ogni gioco della serie Total War che, col tempo, riceve sostanziose patch in grado di far veramente sbocciare in tutta la sua bellezza il fiore che inizialmente era percepibile solo in potenza, esistono decine di videogiochi che non potranno mai, alla prova dei fatti, soddisfare tutte le sparate da scheda prodotto partorite dalle persone malvagie il cui unico scopo nella vita è spillare i nostri preziosi risparmi.

Perchè ogni caratteristica millantata nasconde una verità tremenda. Ecco alcuni esempi.

[SCRIVONO] Gameplay ancora più profondo e ricco di opzioni a disposizione del giocatore.
[VOLEVANO SCRIVERE] Il nostro gioco funzionava già così com'era, ma siccome una sera ci siamo fumati qualcosa di buono abbiamo deciso di aggiungere a cazzo un tot di features che tanto toglieremo già nel prossimo episodio, dopo aver effettivamente constatato che erano tutte completamente inutili.

[SCRIVONO] Il nuovo, entusiasmante capitolo della serie che ha conquistato il favore di milioni di giocatori in tutto il mondo.
[VOLEVANO SCRIVERE] Il gioco è sempre lo stesso da tre anni a questa parte, in fondo dovendo uscire con un "nuovo" (AHAHAH) capitolo ogni Santo Natale per accontentare il publisher che vuole mungere la vacca finchè non schiatta mica pretenderete sul serio che noi si rifaccia tutto daccapo ogni anno?!

[SCRIVONO] Il nuovo gioco realizzato dai pluripremiati creatori di (inserire una serie famosa a caso, NdS).
[VOLEVANO SCRIVERE] In realtà, anche se il nome della nostra software house è rimasto lo stesso, le persone che contavano veramente hanno levato le tende da un bel pezzo e messo in piedi un'altra società, ma finchè la gggente fa finta di non ricordarselo chi siamo noi per correggerli???

Total War: Rome II. La dimostrazione che Roma non fu costruita in un giorno.

10.11.13

Se chiudo gli occhi vedo una pioggia di olive

Tutti i giorni sveglia alle sei, colazione con paste da latte e chicchi di melograno (varietà salentino-spagnola), stivali e vestiti che sanno di olio, 23° gradi a novembre e via verso la campagna a raccogliere olive.


I teli da tendere, l'erba ancora bagnata, i rami da rastrellare uno dopo l'altro, il rinforzino di metà mattina con il caffè dolce e bomboloni che esplodono letteralmente di crema, le braccia indolenzite a causa dell'uso prolungato del rastrello elettrico, il viso abbronzato.


Il pranzo in mezzo ad un prato con panino e mandarini, ancora teli da tendere e rami da rastrellare, il rastrello elettrico inteso come segno del comando, una cascata di olive da schivare, poi il sole che tramonta, l'ora di andare al frantoio.


E una partenza che mi sembra segnare la fine di una vacanza. E se chiudo gli occhi vedo una pioggia di olive.

9.11.13

Il videogioco perfetto - 4

Avete finito tutti i videogiochi in vostro possesso? Siete alla ricerca di nuova carne da macello, ma non sapete dove volgere lo sguardo? Sappiate che il videogioco perfetto© non esiste, ma alcune persone malvagie tenteranno in tutti i modi di convincervi del contrario. Queste persone malvagie sono quelle che scrivono le schede prodotto dei videogiochi, che a leggerle viene da pensare che ormai non venga pubblicato un videogioco brutto da almeno 30 anni: tecnologia allo stato dell'arte a destra, un prodotto che ridefinisce un genere a sinistra...

Certo, c'è anche il crowdfunding che ti permette di investire il tuo denaro supportando quegli sviluppatori e quei prodotti che ritieni degni del tuo interesse, prodotti che di fatto vengono "spinti" dall'insieme delle persone che hanno dato il loro bravo obolo e non dalle puttanate da campagna marketing. In casi simili, se anche viene eliminato alla base il rischio sparata da scheda prodotto, c'è sempre l'eventualità di incorrere in un esercito di fanboy pronti ad elogiare sperticatamente (che brutto termine!) il loro gioco preferito, spalando invece tonnelate di letame sulla concorrenza. [modalità fanboy on] Poi ti capita sotto le mani un progetto come Project CARS, con la sua grafica allo stato dell'arte senza bisogno di filtri e filtrini, e pensi che forse c'è ancora speranza per il mondo [modalità fanboy off]. Ma veniamo a nuove, scottanti rivelazioni.

[SCRIVONO] Nuova modalità fotografica grazie alla quale catturare i momenti più emozionanti delle tue partite.
[VOLEVANO SCRIVERE] In realtà è una roba che gli altri fanno già da anni, ma siccome noi ci siamo arrivati solo adesso la spacciamo per la pheegata spaziale del secolo. E poi noi alle "foto" per imbellirle ci applichiamo un tot di filtri che levati!

[SCRIVONO] Il videogioco ufficiale, aggiornato con tutti i contenuti e le novità della stagione attuale!
[VOLEVANO SCRIVERE] Il gioco è quello dell'anno scorso, abbiamo solo cambiato le skin...ma tanto di solito non se ne accorge nessuno e comunque se qualcuno se ne accorge è solo dopo averlo comprato! AHAHAH!

[SCRIVONO] Oltre 100 percorsi differenti.
[VOLEVANO SCRIVERE] Voialtri davvero non immaginate quanto sia facile prendere 1 (uno) percorso singolo e girarlo, rivoltarlo, specchiarlo, spezzettarlo e mischiarlo per ricavarne un gazillione di versioni diverse, così da far credere a voi beoti che in realtà nel nostro gioco c'è veramente un fottio di piste diverse. Davvero, a pensarci c'è da uscirne pazzi! :D

Project CARS. Senza filtri, come le sigarette migliori.

7.11.13

Italia, ignoranza, miseria

Se penso agli italiani di oggi, a tanti italiani di oggi, i termini che mi vengono in mente sono ignoranza, prepotenza, arroganza, violenza, maleducazione, furbizia, miseria. Ma soprattutto ignoranza.
Un'ignoranza figlia della prepotenza e dell'arroganza, figlia della convinzione che urlando più forte del prossimo si finisca per avere sempre ragione; un'ignoranza che si tramanda e si centuplica generazione dopo generazione, in una degenerazione inevitabile che finisce per demolire il tessuto sociale.
 
Un'ignoranza madre della miseria più bieca, una miseria che è allo stesso tempo morale e materiale: della prima, a questi italiani capaci solo di abbaiare come cani rabbiosi, non importa nulla poichè essi non sono nemmeno in grado di concepirla; della seconda, ben più tangibile e classificabile, costoro incolpano il resto del mondo. E il cerchio di ignoranza, prepotenza, arroganza, violenza, maleducazione, furbizia e miseria si chiude.

Se penso agli italiani di oggi, a tanti italiani di oggi, vedo solo relitti che di umano mantengono ben poco, bestie che passano la vita a latrare finchè, semplicemente, non incontrano qualcuno che abbaia più forte di loro. E, così come erano entrati in scena, spariscono senza lasciare ricordi o rimpianti.

Sopportando ci stiamo condannando da soli.

6.11.13

Il videogioco perfetto - 3

Nuovo appuntamento con il Sacro Graal videoludico, quel videogioco perfetto© che taluni vogliono farci credere esista davvero, millantando - attraverso quella curiosa forma di narrativa moderna che sono le schede prodotto - caratteristiche da smascellamento multiplo carpiato. In verità, a dar credito a tutte le schede prodotto partorite dall'umana fantasia, parrebbe che ogni singolo videogioco pubblicato sulla faccia della Terra sia così spettacolare che la sola idea di non acquistarlo meriterebbe la pubblica gogna.

Prendi ad esempio l'ultimo nato in casa City Interactive, quello sparatutto arcade che risponde al nome di Alien Rage e che in single player è caciarone quanto basta, mentre in multiplayer complice l'assenza pressochè totale di pubblico giocante ricorda più un survival horror a tema fantascientifico che uno sparatutto arcade con i moltiplicatori di punteggio: tra le caratteristiche di gioco vi sono nientepopodimenoche la distruzione degli ambienti innescabile dal giocatore e la presenza di coperture per avanzare nei livelli. In pratica ci sono i barili esplosivi e le casse dietro alle quali nascondersi. In ogni caso, ripromettendomi di controllare se per caso City Interactive non abbia cambiato un'altra volta logo prima di acquistare un qualsiasi videogioco del quale io non conosca la paternità, passo ad elencare altre sparate da scheda prodotto spacciate per verità inconfutabili.

[SCRIVONO] Esplosiva modalità multiplayer per 16 giocatori.
[VOLEVANO SCRIVERE] Nono, non significa "16 giocatori per mappa": significa 16 giocatori in totale, su tutte le mappe, prendendo come periodo di riferimento l'intero arco di vita del prodotto a partire (se tutto va bene!) dall'uscita, per arrivare fino alla conclusione del supporto.

[SCRIVONO] Trama cinematografica.
[VOLEVANO SCRIVERE] Avete presente il cinema in bianco e nero? E il cinema muto? Riuscite ad immaginare un classico film italiano di Natale in bianco e nero, e pure muto? Ecco, bravi: ci siete.

[SCRIVONO] Sistema di combattimento rinnovato.
[VOLEVANO SCRIVERE] Abbiamo semplicemente invertito il tasto del pugno e quello del calcio. Magari qualcuno ci casca.

Alien Rage. E poi dicono che sono le donne a fare acquisti compulsivi.

5.11.13

L'ultimo sogno longobardo? Avere un'edizione senza refusi!

Ognuno di noi - perlomeno limitatamente a chi certi luoghi ancora li frequenta - ha una libreria di fiducia. Noi gggiovani che da anni passiamo le nostre sfrenate estati nella ridente Liguria siamo però un passo avanti rispetto alla massa di bibliofili standard, perchè oltre alla libreria "sotto casa" abbiamo anche la libreria di fiducia delle vacanze: un luogo dove recuperare piccole perle che spesso, a causa dell'insormontabile catena dell'Appennino Ligure, non varcano mai i confini della regione.

Non credo sia il caso del romanzo storico L'ultimo sogno longobardo, scritto dall'imperiese Ugo Moriano ed edito dalla genovese Coedit Edizioni, entrato nella sestina di finalisti del Premio Bancarella edizione 2013 e che, dunque, presumo abbia felicemente oltrepassato la suddetta insormontabile catena; nel caso mi sbagliassi, io il libro l'ho comunque trovato ed acquistato nella mia libreria di fiducia delle vacanze, e quindi mi ritengo soddisfatto così. Questo romanzo è in sostanza il seguito del precedente Arnisan il longobardo e, seppur di tanto in tanto ci si imbatta in evidenti richiami alle vicende narrate nel romanzo precedente, L'ultimo sogno longobardo si legge tranquillamente anche come titolo stand-alone.

Niente da dire sulla qualità dell'opera, "un romanzo epico e cavalleresco che, prendendo avvio nel 773 con la battaglia di Pulchra Silva, oggi Mortara, si conclude agli albori del nono secolo", ma questa considerazione potrebbe - e sottolineo potrebbe - essere condizionata dal mio essere completamente ed espressamente di parte, in quanto appassionato di medioevo e di tutto quello che abbia anche solo lontanamente a che fare con il medioevo. In ogni caso questo romanzo di Moriano può essere paragonato ad un buon videogioco strategico a turni, con l'unica differenza che mentre nell'ambito videoludico ti ritrovi a dire "un altro turno e poi smetto", per poi accorgerti di aver giocato fino a notte fonda, con L'ultimo sogno longobardo ti ritrovi a dire "un altro capitolo e poi smetto"...e pure in questo caso hai fatto le ore piccole. Divertendoti.

E' facile appassionarsi alle vicende dei vari personaggi che si alternano sulla scena della Storia (e della storia, con la "s" minuscola), e seppur i longobardi di Moriano passino veramente da una sfiga all'altra senza soluzione di continuità non si avverte quella sensazione di "riscatto imminente" che, puntuale come le tasse, in altri romanzi lascia il lettore con la buffa sensazione di essere preso per il culo dall'autore, che prima ti intristisce combinandone di cotte e di crude al protagonista, e poi improvvisamente tira fuori dal cilindro il colpo di scena che rimette le cose a posto. In altre parole, questo non è un romanzo in cui prima o poi l'eroe si rialza e la mette in quel posto al cattivo che aveva spadroneggiato fino ad un secondo prima: qui ci sono solo persone in qualche modo normali che affrontano quella che noi già sappiamo essere una battaglia persa contro la Storia...ma non scendo nel dettaglio per evitare fastidiosi spoiler.

Il problema però, perchè quest'opera un problema - e grosso - lo presenta, non è la qualità del romanzo. Il problema è la qualità del libro, dell'edizione. Premesso che la copia in mio possesso risulta stampata nell'ottobre 2012, e di conseguenza non posso escludere che si sia corretto il tiro in edizioni successive, a minare con perizia e pervicacia la pazienza del lettore medio è la quantità spropositata di refusi che costellano il volume e che rendono difficoltosa la lettura. Errori di battitura, articoli e congiunzioni mancanti (o di troppo), ortografia traballante: viene da pensare o che sia mancata del tutto una revisione finale o che per errore si sia data alle stampe una versione non revisionata del romanzo. L'ultimo sogno longobardo dura 494 pagine, ma già dopo un centinaio mi sono dovuto fare forza per soprassedere e proseguire nella lettura, poichè come detto il romanzo in sé è degno di essere letto.

Due parole infine per la...discutibile copertina: un ardito mix di 3 immagini - una, quella inferiore, oltretutto palesemente in bassa risoluzione!!! - che non sfigurerebbe come locandina di una brutta fiction italiana in costume, e che per fortuna non mi ha dissuaso dal prendere comunque in mano il libro per leggere di cosa si trattasse. Se fossi stato meno ostinato e mi fossi fermato alla copertina, come fanno i lettori più casual, avrei bollato il romanzo come un polpettone storico da cestone del supermercato e l'avrei lasciato sullo scaffale. Ma questi sono gusti personali. Piuttosto: sul sito dell'editore, nella pagina dedicata alla collana della quale L'ultimo sogno longobardo fa parte, il libro nemmeno compare. Poi lamentiamoci che gli italiani comprano sempre meno libri, mi raccomando.

Ugo Moriano
Coedit
14,90€

4.11.13

Italia, decadenza, rovina

Se penso all'Italia di oggi i termini che mi vengono in mente sono decadenza, rovina, distruzione, disfacimento, crollo, incuria, tracollo, sfascio, sfacelo, disastro, degenerazione, dissesto, fallimento, ruderi. Ma soprattutto decadenza.

Tranquilli, stavolta Silvio Berlusconi non c'entra una fava. Ho solo fatto una passeggiata tra le ville in deperimento sulle rive del Lago Maggiore.

Fa male solo a me?

3.11.13

Il videogioco perfetto - 2

L'ho già detto e lo ripeto: il videogioco perfetto© non esiste, eppure ci sono persone malvagie che vogliono farci credere il contrario: sono le persone che scrivono le schede prodotto dei videogiuochi. Tutte le schede prodotto, infatti, indipendentemente dall'effettiva qualità di un videogioco, riportano caratteristiche strabilianti tese a convincere l'appassionato ad aprire i cordoni del borsello ed acquistare la merce. Per dire, anche nella scheda prodotto di The Elder Scrolls V: Skyrim si parlava di "affrontare antichi draghi in battaglie senza precedenti", quando in realtà le battaglie più ardue del gioco erano quelle contro i giganti: in altre parole, nessuno è perfetto.

A tutti piacerebbe vivere in un mondo popolato solamente da videogiochi perfetti, ognuno dei quali realmente caratterizzato da trame cinematografiche e tutti - nessuno escluso - in grado di ridefinire un genere...ma la realtà alle spalle delle sparate da scheda prodotto è differente. Ecco una prima infornata delle tristi verità che si celano dietro le beltà propinate(ci) da persone che, pur di venderci il loro videogioco, sarebbero disposte a negare che la Terra gira intorno al Sole (cit.).

[SCRIVONO] Grafica allo stato dell'arte.
[VOLEVANO SCRIVERE] Avete presente l'arte pre-raffaellita? Ecco, il nostro motore grafico risale più o meno a quel periodo. Ma da allora l'abbiamo aggiornato, eh! Pensate che adesso supporta addirittura gli shader 3.0!!!

[SCRIVONO] Il videogioco in grado di ridefinire un intero genere.
[VOLEVANO SCRIVERE] ...in grado di ridefinire il genere dei giochi brutti, perchè il nostro videogioco non solo è davvero brutto, è anche il gioco più brutto di sempre! Era ovvio che noi intendessimo dire questo, mica è colpa nostra se tu hai capito un'altra cosa (LoL)...

[SCRIVONO] Intensa campagna per giocatore singolo con finali multipli.
[VOLEVANO SCRIVERE] "Finali multipli" significa che alla fine del gioco puoi sopravvivere, morire o morire male©.

Anche Skyrim aveva i suoi difetti. Non esiste il videogioco perfetto.

2.11.13

Project CARS: screens dalla Build 597

Proseguono senza sosta i lavori su Project CARS, il nuovo simulatore di guida di Slightly Mad Studios finanziato tramite la piattaforma di crowdfunding World of Mass Development: attualmente siamo arrivati alla Build 597 (scaricabile come di consueto tramite il client di Steam), e da quando nel cuore del mio PC ruggisce una GeForce 760 GTX il mondo è un posto migliore. Di seguito una serie di screen che dimostrano inequivocabilmente questa mia grave affermazione.

Project CARS
build 597

dettagli grafici:
Post-processing filters: On
Lens flare: On
Exterior Sun Flare: Full
Interior Sun Flare: Full
Bloom: On
Heat haze: On
Detailed grass: On
HDR mode: Photographic
Global Specular Irradiance: On
resolution: 1920x1080 60Hz
Texture Resolution: High
Texture Filtering: Trilinear
V-Sync: Yes
Anti-Aliasing: Off
FXAA Post: Off
SMAA Post: High
Reflections: Ultra
EnvMap Quality: Ultra
Vehicle Detail: Ultra
World Detail: High
Shadow Detail: Ultra
Motion Blur: Medium










1.11.13

Sniper Elite: Nazi Zombie Army 2, un mattone in faccia ai non morti

Sniper Elite: Nazi Zombie Army 2 è il secondo capitolo dello spin-off a tema zombie del simulatore di cecchino di Rebellion, Sniper Elite, ed è disponibile da ieri su Steam o sullo store della stessa Rebellion. Sviluppato come titolo standalone, SENZA2 (bell'acronimo, non c'è dubbio) unisce nazisti e zombie in uno sparatutto in terza persona giocabile sia in singolo che in coop (fino a 4 giocatori): insomma, nel cocktail del videogiocatore perfetto manca solo un pizzico di  figa.

Quello che non ti aspetti da un titolo di questo genere, che viene via a 10 € e rotti e non può essere certo considerato un titolo "tripla AAA", è la pesantezza del motore grafico: come sempre quando avvii per la prima volta un nuovo giochino, forte di quello che ti ostini a definire un "computer della morte©" (nonostante abbia ormai qualche annetto sulle spalle) ti fiondi subito a maxare tutti i settaggi, salvo poi ritrovarti ad annaspare in-game a causa di un frame-rate talmente ballerino che se partecipasse a Ballando con le stelle vincerebbe a mani basse.


Insomma, da un PC carrozzato con un onesto processore Intel Core i7-2600K a 3.40GHz, 8 GB di RAM, scheda video GeForce GTX 760 con 2 GB di memoria, driver aggiornati, casco ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza sempre ti aspetteresti di giocare decentemente in HD a pressoché ogni prodotto uscito sulla faccia del pianeta. E invece Sniper Elite: Nazi Zombie Army 2 ha prestazioni inferiori a giochi che invece offrono paradossalmente anche una resa grafica superiore al nuovo nato di casa Rebellion, come ad esempio (senza restare necessariamente nell'ambito degli sparatutto in terza persona) Project CARS, Rome II: Total War, Metro 2033 o Pong.


E' insomma il tipo di delusione che ai tempi delle rispettive uscite ti aspettavi da un Crysis, da un The Elder Scrolls IV: Oblivion o da un The Witcher 2, quel misto di arrabbiatura per un gioco che sul tuo PC non gira come vorresti e di stupore per le nuove meraviglie grafiche - che tu però puoi solo intuire - partorite dalle menti di geniali sviluppatori. SENZA 2 si limita a non girare come vorresti, senza ("senza" senza il 2, stavolta...) presentare davanti ai tuoi occhi uno spettacolo davvero degno di tanta pesantezza. Intendiamoci: non è il primo gioco a comportarsi in questa maniera e non sarà neppure l'ultimo (scommettiamo?), ma in questi casi l'amaro in bocca resta.


Il motore grafico di Sniper Elite: Nazi Zombie Army 2 è un mattone, un bel mattone in faccia ai non morti: sono sicuro che questa sarebbe l'arma definitiva contro le orde di nazi zombie che il gioco ti vomita in faccia ad ogni angolo. Nell'attesa (e nella speranza) che gli sviluppatori intervengano sul codice rilasciando magari una patch magica che renda giustizia ai soldi che gli utenti PC hanno malaccortamente speso in hardware, non resta che abbassare qualche dettaglio, disattivare l'AA ed accontentarsi della comunque buona selezione di armi offerta agli intrepidi cecchini. E ricordatevi di risparmiare le munizioni.
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