17.11.13

Berlusconi, Alfano, Forza Italia, NCD e la morte della destra italiana

Ancora una volta, il dado è tratto: dopo Casini, Fini e a voler star larghi pure Bossi, Silvio Berlusconi si scinde - come fosse un'agghiacciante meiosi - anche dal figliol prodigo Angelino Alfano, colpevole di voler continuare a sostenere un governo di cattivoni pronti a buttar fuori a calci nel sedere dal parlamento il Cavaliere. Il dato sul quale porre l'attenzione non è però il prepensionamento del Popolo della Libertà e la riesumazione di Forza Italia, ridotta ad essere il partito del Forza Silvio e fatti li cazzi tua, ma la ragionevole supposizione che, ormai, a Silvio Berlusconi non rimanga che scindersi...da sé stesso. Ma non era l'uomo che voleva riportare all'unità il centrodestra italiano?

Anche ammettendo che Forza Italia, nonostante le condanne, nonostante le decadenze, nonostante i processi presenti passati e futuri, nonostante i fatti li cazzi tua, nonostante vent'anni di promesse elettorali non mantenute, nonostante l'IMU non rimborsata, nonostante le figuracce in mondovisione, nonostante la Santanchè e nonostante le defezioni riesca ad ottenere un buon successo elettorale, eventualità da non escludersi visto che noi si vive in Italia e non in un Paese normale, forse sarebbe opportuno guardare al futuro. Il passato infatti ha dimostrato che, senza Berlusconi a tirare il carro, il centrodestra italiano non vince, non convince e - pare - nemmeno sopravvive.

Premesso che auguro a Berlusconi una salute di ferro ed una vita lunga e felice, i suoi sodali dovrebbero iniziare a chiedersi cosa succederà dopo Berlusconi: fossi in loro monetizzerei il più possibile, finchè c'è il padrone a tenere in piedi la baracca. L'alternativa sarebbe tentare una soluzione à l'Auguste Comte, filosofo attivo tra il XVIII° ed il XIX° secolo che, incapace di convincere la gggente a lasciare che fossero gli intellettuali a guidare la società, decise di giocarsi la carta della religione ammantando la scienza ed il metodo positivo di un'aura mistica che, nelle sue intenzioni, doveva abbindolare il popolo bue e convincerlo a lasciarsi trascinare nel magnifico mondo del progresso. Già mi immagino un nuovo italico calendario nel quale il Natale si festeggi il 29 settembr...pardon il 29 Berlusconaio.

Le prospettive credo non siano delle migliori anche per il Nuovo Centrodestra di Alfano, che nasce in bilico tra la conferma dell'appoggio al governo di Enrico Letta ed il voto negativo circa la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore. Insomma, non è che per catturare i voti di un elettorato confuso - l'elettorato di centrodestra - sia necessario dare vita ad una formazione politica altrettanto confusa e confusionaria sin dalla nascita. Ciò detto, sarà comunque la Storia a decretare il successo o il fallimento di questa nuova formazione politica; intanto noi ricordiamoci della fine che hanno fatto coloro i quali hanno prima abbracciato e poi voltato le spalle al Cavaliere: irrilevanza politica anyone? Personalmente non ho dubbi circa il destino che l'elettorato riserverà a questi nuovi prodotti della scissione berlusconiana.

Il dado, come ho scritto, è tratto. Questo potrebbe davvero essere l'ultimo lancio di dadi per il centrodestra italiano, per quella destra italiana che vent'anni fa si è affidata ad un uomo solo e che, da vent'anni, perde i pezzi e non riesce a guardare al futuro. Se ai tempi del Risorgimento ci fosse stato Antonio Razzi, avrebbe detto a Camillo Benso conte di Cavour intento a brigare per l'unità d'Italia "Camillo, fatti li cazzi tua", e ci saremmo risparmiati tutto questo.

Visti i risultati, ne valeva davvero la pena???

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