26.11.13

Orfani #2, conigli e pelli sensibili

Il numero 2 di Orfani, la nuova serie a fumetti mensile di Sergio Bonelli Editore a cura di Franco Busatta, Emiliano Mammuccari e Roberto Recchioni, è intitolato "Non per odio ma per amore" ed è disegnato da Alessandro Bignamini; last but not least, è tutto a colori. Visto che ormai si trova nelle edicole nostrane da tempo, credo sia giunto il fatidico momento di elaborare un parere iNIorante: a bocce ferme, piano piano, come piace a me.

Preambolo: alcuni giorni fa il buon Recchioni, dalle pagine di Facebook, ha postato il messaggio ricevuto da un lettore che si lamentava della presenza nel fumetto di una scena nella quale un coniglio restava vittima di un headshot; cosa ancora più grave, il personaggio responsabile del suddetto headshot non sarebbe poi stato ritratto in compagnia degli altri orfani, intenti a banchettare con la bestiolina uccisa, lasciando intendere che l'animale fosse stato ucciso "non per fini alimentari ma di puro divertimento goliardico" (cit.).  Curioso come, in un fumetto nel quale i protagonisti siano dei bambini che vengono brutalmente addestrati per diventare super-soldati ammazza-alieni il cui motto è "noi non facciamo arte, noi facciamo cadaveri", qualcuno si senta in dovere di protestare per un coniglio headshottato. Ah, le pelli sensibili...

La vicenda del coniglio, peraltro, porta seco non sola la rivelazione che i conigli arrosto sono buoni, ma anche la rivelazione che l'Eremita, il cecchino del gruppo, altri non sia che mister cicciobombo cannoniere con tre buchi nel sedere, al secolo Felix, che proprio nella vignetta incriminata scopre quale possa essere la sua utilità all'interno del gruppo, a parte spazzolare i resti dei pasti dei compagni prima che arrivino le formiche; insomma, ero convinto che dietro la maschera / casco del cecchino si celasse l'ispano asiatico, ma mi sbagliavo...e a questo punto non posso evitare di chiedermi che fine avrà mai fatto il simpatico bimbo inutile: cecchinato senza pietà giusto un istante prima che potesse famelicamente avventarsi sull'unica ciambella rimasta per colazione???

Il numero #2 scorre con un colpo di scena via l'altro: continua infatti la battaglia senza quartiere sul pianeta alieno dal quale pare sia partito il raggio di energia superfotonicasupahdupah che ha devastato il pianeta Terra, tra misteriose città aliene sorte dal nulla (nelle quali compare anche una riproduzione della Sagrada Familia di Barcellona, il mistero si infittisce) e scene di limonamento duro tra Boyscout ed Angelo, ovvero tra il regazzino che fin sa subito capivi fosse figo e la sorella del bambino scemo (quello che Recchioni ci ostina a volerci far credere morto nello scontro con l'orso, nel numero #1), e qui ci avevo visto giusto (bonci bonci bom bom bom, ti piace vincere facile?).

Quello che non mi aspettavo è la consumazione rapida, ovvero che tra i due bellocci l'amore trionfasse così rapidamente da non concedere al lettore nemmeno il tempo di digerire il limonamento duro: colpo di scena, e ti ritrovi infatti coi due infoiati sull'altare, pronti a contrarre matrimonio per la gioia degli altri orfani (tutti tranne il Pistolero, che - anche qui mi piace vincere facile - evidentemente è da sempre cotto brasato della moretta che invece, giustamente, si è appunto sempre filata solo il figo del gruppo). Ecco però che proprio nel momento in cui i denti iniziavano a cariarsi da soli sopraggiunge fortunosamente l'offensiva aliena, ed il numero si chiude con la bella Angelo che dimostra di essere più interessata alla battaglia che alla consumazione del matrimonio: stai a vedere che alla fine salta fuori che Boyscout - il super-fico, il simpaticone del gruppo, l'eroe senza macchia e senza paura - è mini-dotato.

Forse a questo mondo c'è una giustizia (ma non per i conigli). Appuntamento in edicola il 17 dicembre con il numero #3, intitolato "Primo sangue".

Orfani #2. Ocio al coniglio.

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