Il 17 marzo (giorno in cui si festeggerà il 150° anniversario dell'Unità d'Italia) si avvicina, e si moltiplicano le manifestazioni di celebrazione; tra le tante, una in particolare ha destato clamore (vedi ad esempio Corriere.it e Ilgionaledivicenza.it): sabato 26 febbraio davanti alla discoteca Hollywood di Schio è stato bruciato un fantoccio con le sembianze di Giuseppe Garibaldi, l'"Eroe dei due mondi": al fantoccio rossocamiciato era stato appeso al collo un cartello con la scritta "l'eroe degli immondi".
Complimenti agli ideatori della bella iniziativa: memori dell'insegnamento dei migliori pubblicitari hanno infatti costruito il messaggio in modo da veicolarlo nella maniera più efficace possibile presso il loro target di riferimento. Un'azione di questo tipo si rivolge senza dubbio ad un pubblico giovane e avido di imput, e ciò spiega sia la location scelta per il falò (una discoteca, luogo frequentato prettamente da giovani), sia l'oggetto dello stesso (Giuseppe Garibaldi, sicuramente l'unico protagonista del Risorgimento che, almeno per sentito dire, possa essere identificato dal target di riferimento dell'azione, i predetti giovani).
Tirando le somme, bruciare davanti ad una discoteca un fantoccio di Giuseppe Garibaldi con al collo un cartello con la scritta "l'eroe degli immondi" è un modo geniale per attrarre i giovani - un certo tipo di giovani - senza pretendere da loro particolari capacità di riflessione o raziocinio, rendere interessante il messaggio ai loro occhi e, quindi, convincerli della bontà dello stesso. Sottolineo, qualora fosse il caso, che il pubblico di riferimento non è comunque limitato ai giovani vicentini che si fossero trovati in loco la sera del falò: è scontato che nel nord d'Italia (territorio altrimenti conosciuto come Padania) i giovani potenzialmente attratti da un messaggio di questo tipo sono numerosissimi. E non si tratta di una novità.
I giovani che oggi si eccitano davanti al Garibaldi in fiamme sono infatti gli stessi - dal punto di vista del marketing - che ieri si sentivano "fighi" declamando slogan contro i "terroni" o contro i "negher", e che si beavano delle loro spilline e dei loro adesivini evitando giustamente di proseguire oltre nel processo dialettico di appropriazione del messaggio veicolato: la metodologia di comunicazione è la medesima, se si è rivelata vincente allora si rivelerà vincente anche oggi, ovviamente apportando le dovute modifiche.
Le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, in ogni caso, continuano: tra le voci più simpatiche che stanno circolando c'è quella che da per sicura l'organizzazione del Primo campionato Padano di lancio di BOOMERANG.
Complimenti agli ideatori della bella iniziativa: memori dell'insegnamento dei migliori pubblicitari hanno infatti costruito il messaggio in modo da veicolarlo nella maniera più efficace possibile presso il loro target di riferimento. Un'azione di questo tipo si rivolge senza dubbio ad un pubblico giovane e avido di imput, e ciò spiega sia la location scelta per il falò (una discoteca, luogo frequentato prettamente da giovani), sia l'oggetto dello stesso (Giuseppe Garibaldi, sicuramente l'unico protagonista del Risorgimento che, almeno per sentito dire, possa essere identificato dal target di riferimento dell'azione, i predetti giovani).
Tirando le somme, bruciare davanti ad una discoteca un fantoccio di Giuseppe Garibaldi con al collo un cartello con la scritta "l'eroe degli immondi" è un modo geniale per attrarre i giovani - un certo tipo di giovani - senza pretendere da loro particolari capacità di riflessione o raziocinio, rendere interessante il messaggio ai loro occhi e, quindi, convincerli della bontà dello stesso. Sottolineo, qualora fosse il caso, che il pubblico di riferimento non è comunque limitato ai giovani vicentini che si fossero trovati in loco la sera del falò: è scontato che nel nord d'Italia (territorio altrimenti conosciuto come Padania) i giovani potenzialmente attratti da un messaggio di questo tipo sono numerosissimi. E non si tratta di una novità.
I giovani che oggi si eccitano davanti al Garibaldi in fiamme sono infatti gli stessi - dal punto di vista del marketing - che ieri si sentivano "fighi" declamando slogan contro i "terroni" o contro i "negher", e che si beavano delle loro spilline e dei loro adesivini evitando giustamente di proseguire oltre nel processo dialettico di appropriazione del messaggio veicolato: la metodologia di comunicazione è la medesima, se si è rivelata vincente allora si rivelerà vincente anche oggi, ovviamente apportando le dovute modifiche.
Le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, in ogni caso, continuano: tra le voci più simpatiche che stanno circolando c'è quella che da per sicura l'organizzazione del Primo campionato Padano di lancio di BOOMERANG.
1 commento:
Grazie ultimamente il mio tempo scarseggia e non ero arrivato a questa notizia: anche se pero' mi chiedo se poi devo ringraziarti vista la tristezza e il senso di impotenza che certe notizie mi infondono.
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