29.4.10

LOST, la foto dell'ultima cena riletta da un punto di vista Spinoziano

Manca ormai pochissimo alla conclusione della 6a ed ultima serie di LOST, e se me lo chiedete io sono ancora convinto che mentre scorreranno i titoli di coda dell'ultima puntata resteranno ancora parecchie domande in sospeso ad affollare la nostra mente (di conseguenza mi sono già messo il cuore in pace). Ammetto di non aver capito una cippa di gran parte degli ultimi accadimenti, ma siccome mi garba assai l'inutile lavorio mentale che spesso si accompagna al ragionare non ho potuto resistere alla tentazione di arzigogolare un po' sulla famosa foto dell'ultima cena (utilizzata per promuovere la 6a stagione della serie), avanzando delle sugose ipotesi soprattutto in relazione a quanto si è scoperto negli ultimi episodi. Come i più ricorderanno, alcuni mesi fa comparve una foto nella quale i protagonisti di LOST posavano in modo da replicare la celeberrima Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

fonte: FOXtv.it

Partiamo dalle cose ovvie e risapute, visto che ormai i siti dei fans ne parlano da mesi; osservando la disposizione dei commensali e confrontandola con l'Ultima Cena "originale" (disponibile con tanto di didascalie con i nomi su Wikipedia), è possibile notare che:

  • John Locke è nella posizione occupata "originariamente" da Gesù Cristo;

  • Jack Shepard è nella posizione occupata "originariamente" da San Tommaso;

  • Sayid Jarrah è nella posizione occupata "originariamente" da Giuda Iscariota;

  • Kate Austen è nella posizione occupata "originariamente" da San Pietro;

  • Frank Lapidus è l'uomo in più rispetto all'ultima cena di Leonardo da Vinci;

  • Ora, partendo appunto dai recenti, sugosi sviluppi che ci siamo goduti negli ultimi episodi andati in onda, ecco le conclusioni alle quali sono giunto: il Fumo Nero, che ha preso le sembianze di John Locke e che parrebbe essere un personaggio dalla connotazione negativa, in realtà rappresenta il "bene" (nella foto, infatti, è al posto occupato originariamente da Gesù Cristo). Jack Shepard, che nella foto è San Tommaso, non sa effettivamente a cosa credere: per questo motivo nonostante tutto si ostina a non voler lasciare l'isola, e finisce per tornare a seguire...il Fumo Nero (ovvero a credere in Gesù Cristo); ma se Jack, come un novello San Tommaso, finirà veramente per credere al Fumo Nero, non siamo forse di fronte ad un altro indizio della "bontà d'intenti" di quest'ultimo? Sayid Jarrah, inizialmente sedotto dalle promesse del Fumo Nero, finirà per tradirlo (proprio come fece Giuda Iscariota con Gesù): per questo motivo ipotizzo anche che Sayid non abbia veramente ucciso Desmond Hume, come gli era stato ordinato proprio dal falso Locke. Quanto alla fuggiasca Kate, è fin troppo facile pensare al San Pietro che, in fuga da Roma, vi ritorna per morirvi martire dopo aver incontrato sulla sua strada il Maestro. Di Lapidus, il pilota, parlerò successivamente...

    Dunque il Fumo Nero è un personaggio positivo. Sembrerebbe incredibile, ma se osserviamo il tutto da una prospettiva prettamente spinoziana, l'intera epopea di LOST appare invece improvvisamente chiara.
    Spiegare Spinoza in soldoni non è per niente facile, ma ci provo: il concetto di "bene" non è esterno a Dio, altrimenti in qualche modo lo limiterebbe. Il concetto di "bene" è un concetto inventato dagli uomini per giustificare sia la loro vita che l'esistenza di Dio, che vorrebbe per loro, appunto, il bene; dal momento che la perfezione di Dio non può in nessun caso essere limitata da un concetto "esterno" (come sarebbe quello di "bene", al quale Dio si dovrebbe sottoporre nel suo determinarsi) la realtà è che tutto è già determinato dal decreto divino, che il nostro affannarsi per raggiungere il bene è un'illusione, e che in conclusione la libertà non esiste. Tutto quindi fa parte di un piano che Dio ha già determinato per noi e per tutto quello che ci circonda: "tutto avviene perchè così è stato deciso". Ne deriva che Dio conosce tutte le cause e tutte le conseguenze di tutte le cose: il tempo, grazie al quale noi umani misuriamo i rapporti di causa ed effetto (prima la causa, poi l'effetto...) non è dunque qualcosa che gli appartiene, Dio vede le cose dal punto di vista dell'eternità (sub specie aeternitatis).

    Questa non sembra forse la descrizione del personaggio di Jacob? Si! Jacob è di fatto il Dio descritto da Spinoza, che ha un piano per ognuno di noi e dal quale sfuggire è una pia illusione dettata dalla superstizione (che in Spinoza giustifica i sacrifici offerti alla divinità) e dall'ignoranza (che ci porta ad accettare i fatti negativi della vita perchè sono "volontà di Dio").
    Jacob è colui che dona la vita eterna a Richard Alpert, che però continua a vedere le cose sub specie temporis (prima arriva la causa, poi ecco l'effetto) e dunque non capisce quale sia il piano di Jacob...perchè Jacob non ha nessun piano: la vita eterna, il regalo della visione sub specie aeternitatis, non è bastata a far capire a Richard che non c'è nessun piano, o perlomeno nessun obiettivo al quale tendere, perchè la verità è che tutto è già legato, determinato, senza alcuno spiraglio per il libero arbitrio.

    Il libero arbitrio, il bene...il Fumo Nero. Già. Il Fumo Nero, che ha preso le sembianze di John Locke (l'uomo il cui motto, da vivo, guardacaso era non dirmi quello che non posso fare...) lotta contro Jacob che lo tiene prigioniero sull'isola, rappresenta proprio il libero arbitrio. La lotta Jacob / Fumo Nero non è la lotta tra il concetto di "bene" (che per Spinoza, come abbiamo visto, non esiste) ed il concetto di "male", è la lotta tra un Dio che "condanna" l'uomo ad un destino già scritto e il libero arbitrio che rivendica dignità per l'essere umano. E' Jacob il vero "cattivo", perchè rappresenta un mondo in cui non esiste libero arbitrio; non per niente Sayid - Giuda Iscariota finirà per tradire il Fumo nero, il bene, il libero arbitrio, dimostrando di essere schiavo della sua natura violenta, schiavo di un destino già scritto fin dai tempi della sua militanza nella Guardia Repubblicana di Saddam Hussein.

    Diceva Spinoza che ricorrere alla volontà di Dio è "l'asilo degli ignoranti": ecco perchè il Fumo Nero non può entrare nel Tempio (occhio al termine: "tempio"!) dei seguaci di Jacob; ecco perchè, una volta morto Dogen che di quei seguaci era la guida "visibile" (al contrario di Jacob, che è guida invisibile), il Fumo Nero può finalmente imperversare su quegli stessi "ignoranti" rimasti ormai privi di una guida; è la rivincita del libero arbitrio sul determinismo, sulla fatalità, sull'ignoranza dei più manovrata per gli interessi dei pochi (tra i quali rientra, appunto, Dogen).
    La vittoria del libero arbitrio è però effimera: Sayid - Giuda Iscariota tradirà il Fumo Nero. Jack - San Tommaso continuerà probabilmente la sua lotta, insieme a Kate - San Pietro.

    E Frank Lapidus? Il pilota? Nell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci i personaggi sono in numero di 13; nella foto promozionale di LOST, invece, i personaggi sono 14: Lapidus è il 14°. E' l'uomo in più, quello che scombina e ricombina le carte, quello che ci indica la strada e ci accompagna, il pilota che ci ha guidati per mano durante le 6 stagioni di LOST: J.J. Abrams, ideatore della serie insieme a Damon Lindelof e Jeffrey Lieber. Il 14° uomo nell'ultima cena di LOST, quello che si è divertito a disporre i commensali e poi si è aggiunto, lui che ci pilota, per dimostrare che alla fine, comunque, è lui che decide. E qui il cerchio si chiude.

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