28.10.12

La cantonata del reparto marketing del PDL

Questa volta il reparto marketing del PDL ha preso una cantonata di dimensioni colossali, hai voglia a sostenere il contrario: viene da chiedersi se i consumatori di centro-destra che erano soliti votare per il PDL e che ultimamente avevano visto vacillare le proprie convinzioni verranno davvero convinti a tornare all'ovile.

Alcuni giorni fa Silvio Berlusconi annunciava urbi et orbi il proprio ritiro dalla politica, scelta che oserei definire condivisibile se andiamo a ricordare (cito a caso le prime cose che mi vengono in mente) la crisi inesistente visto che i ristoranti eran pieni, le nipoti minorenni di Mubarak, Nicole Minetti, la gestione dello show-terremoto in Abruzzo, eccetera eccetera. In quest'ottica raccontare ai passeri che fosse giunto il momento di presentare carne fresca nel reparto macelleria delle elezioni poteva anche starci: insomma, credo che presso una buona percentuale di pubblico centrodestrista lo spot avrebbe anche potuto avere successo.

Ma ecco la cantonata del reparto marketing del PDL: neanche il tempo di beccarsi una bella condanna di 4 anni (3 dei quali condonati per indulto) per frode fiscale, oltre a 5 anni di inibizione dai pubblici uffici nell'ambito del Processo Mediaset, che il Silvio Berlusconi improvvisamente mi cambia idea e annuncia all'Italia tutta che lui torna di nuovo in campo per combattere contro la dittatura dei magistrati (per evitare che quello che è successo a lui possa succedere ad altri...ma LoL!), minacciando oltretutto di togliere la fiducia al governo Monti, la cui politica avrebbe gettato l'Italia nella "spirale della recessione". Cosa?

Lasciatemi dire che, dal punto di vista del marketing, quant'ultima mossa lascia quantomeno basiti: non funziona, semplicemente. Non è credibile. Non riesce ad ipnotizzare i consumatori, o perlomeno quelli dotati di intelletto. E' sbagliata, al limite del ridicolo. E questo stupisce: stupisce perchè Forza Italia prima ed il PDL poi avevano puntato tutto sull'immagine, sugli slogan, sull'appeal commerciale di quella che veniva spacciata per una proposta politica tendente al bene dell'Italia. E adesso invece siamo allo stupro delle regole elementari del marketing, al raschio sul fondo del barile, alla campagna su Google fatta con 10 euri perchè ormai si è disperati.

Oggi, infatti, si sceglie di lanciare la nuova campagna commerciale utilizzando un testimonial già ampiamente bruciato, che oltretutto si era appena deciso di pensionare (in colpevole ritardo, aggiungo), con una tempistica orribile (davvero troppo recente la condanna a 4 anni perchè il pubblico pagante non veda il collegamento con il "nuovo" prodotto), ed utilizzando come slogan non solo i soliti attacchi ai magistrati (roba fritta, ormai non convince più nessuno), ma anche gli scontatissimi, abusati, banali, populisti sentimenti anti-Monti che, per una ragione o per l'altra, pervadono quelle parti dell'opinione pubblica che son solo capaci di parlare contro questo o contro quello, senza proporre soluzioni alternative percorribili.

Su questo punto in particolare mi sento di poter sostenere che il reparto marketing del PDL questa volta ha preso una cantonata di dimensioni colossali: non solo il loro prodotto aveva dimostrato di essere totalmente inefficace contro la crisi, ma ora si tenta di rilanciarlo gettando fango su chi (il governo Monti) sta tentando mosse giocoforza disperate per uscire da una crisi per troppo tempo sottovalutata (per non dire negata). Insomma: un prodotto inefficace ed una campagna pubblicitaria dannosa. Se non è una cantonata questa...

...e speriamo che lo resti.

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