10.9.08

La questione "Fallout3": Censura 1, Videogiochi 0


Questione Fallout 3: come se non bastassero le critiche (a priori, visto che il gioco ancora non è uscito) mosse da parecchi appassionati, ai quali evidentemente il solo pronunciare il nome Bethesda (lo sviluppatore del gioco) evoca timori ancestrali, nuovi guai si profilano per il terzo capitolo di una delle saghe di giochi di ruolo ad ambientazione apocalittica più amate di sempre.

Come saprete, l'Australian Office of Film and Literature Classification aveva inizialmente respinto la classificazione di Fallout 3 a causa della rappresentazione troppo realistica dell'uso di droghe (definite chems nel gioco), assunte attraverso un dispositivo collegato al braccio del personaggio al fine di aumentarne le abilità; icone troppo esplicite (siringhe, pastiglie) e l'utilizzo del termine "morfina" completavano il quadro.
In Australia non esiste il limite "18+", mentre l'unico limite è di 15 anni: inconcepibile, secondo l'ente di classificazione australiano, permettere ad un quindicenne di giocare con un titolo simile...

Inizialmente gli sviluppatori si erano detti pronti ad effettuare quei cambiamenti che avrebbero permesso la pubblicazione del gioco anche sul territorio australiano (già di per sé una sconfitta): eliminare qualche icona, inventarsi dei nomi di sana pianta e raffinatezze stilistiche simili.
Giunge però oggi, in una intervista di Peter Hines (Bethesda) ad Edge Online, la notizia che non ci aspettavamo: Fallout 3 non verrà pubblicato in due versioni, ovvero una per il mercato mondiale ed una (censurata) per quello australiano; l'unica versione disponibile sarà invece proprio quella "rivista e corretta" per il mercato australiano.

La creatività e la visione stilistica di un "mondo di gioco" rivoltata come un calzino perchè a qualcuno non va giù qualche icona e l'utilizzo del termine "morfina", perchè a quanto pare non esiste al giorno d'oggi una autorità (stato, genitori, eccetera) in grado di tener lontani i bimbi pacioccosi dai videogiochi "maturi"...tanto che l'unica soluzione è censurare il gioco, cambiarlo, e tutti son felici.
Tutti? E no, cari miei.

Noi videogiocatori adulti a questo punto ci incazziamo: io, ad esempio, non comprerò Fallout 3. Lascerò che a giocarlo, questo triste videogioco censurato per quieto vivere, siano quei bambini pacioccosi che evidentemente hanno per genitori degli incapaci (perchè non sono in grado di educarli e seguirli come si conviene), e per governanti dei signori che son bravi solo a parole (leggi, ci vogliono; e che siano rispettate!).

Verrà il giorno in cui metteranno i mutandoni agli attori dei film porno per permettere ai bimbi pacioccosi di andare al cinema a vederli. Ormai è certo.

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