20.3.14

L'inesistente servizio clienti di Poste Italiane

Chi è rimasto vittima di una truffa telematica con la propria carta di credito prepagata PostePay sa che, nonostante la perdita di denaro, l'incazzatura ed il disagio, il peggio deve ancora venire: avere a che fare con il (dis)servizio clienti di Poste Italiane è un incubo dal quale pare essere impossibile uscire. E, ribadisco, parlo con cognizione di causa.

Piccolo riassunto, con la premessa che non si tratta di fantascienza ma di amara, italica realtà: a gennaio 2013 denunciavo ai carabinieri un movimento sospetto sulla mia prepagata PostePay e contemporaneamente inviavo reclamo a Poste Italiane, che nel maggio dello stesso anno mi informava tramite lettera dell'accoglimento della mia domanda di rimborso. Poi cadeva il silenzio, e del mio rimborso nemmeno l'ombra...

Da ottobre 2013 ad oggi (per i più distratti, marzo 2014) contattavo regolarmente Poste Italiane per avere informazioni circa il mio rimborso, sia tramite telefonata al numero verde 803.160, sia tramite compilazione dell'apposito form online disponibile sul sito di Poste Italiane. Se nel primo caso ricevevo costantemente la risposta: "sollecitiamo una verifica", tramite sito - nonostante le numerose richieste inserite - non c'era verso di ottenere lo straccio di una risposta, tanto che mi viene da chiedermi che senso abbia mantenere tale servizio se poi non si è in grado di gestirlo.

C'è un'altra domanda che mi frulla in testa: a parte evitare tutti i prodotti di Poste Italiane come la peste bubbonica, cosa deve fare un consumatore che abbia subito una truffa sulla propria carta di credito prepagata PostePay, che abbia disconosciuto tale operazione tramite regolare denuncia ai carabinieri e reclamo a Poste Italiane, per ottenere da Poste Italiane un rimborso prima di morire? Cosa? Qualcuno ha la risposta?

Ecco un logo che ritengo più realistico.

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