13.1.13

Adozioni omosex? Nessuna nuova

Una sentenza della cassazione ha recentemente scatenato un putiferio tra i media, i soliti avvoltoi pronti a gettarsi ad catsum sulla carcassa di una notizia, tra i politici, ai quali in campagna elettorale non sembrava vero di potersi imbellire di fronte al proprio elettorato, e tra i rappresentanti della Chiesa, campioni mondiali nello sport del mettere le mani avanti (soprattutto quando si tratta di bambini, viene da dire).

La sentenza della cassazione di cui sopra riguarda infatti il caso di un bambino attualmente in affidamento presso la madre, la quale convive con un'altra donna; il ricorso del padre - di religione musulmana - secondo il quale la corte non aveva valutato l'idoneità sotto il profilo educativo della famiglia alla quale il minore era stato affidato (idoneità messa in discussione dal padre, essendo tale famiglia composta da due donne), è stato respinto perchè secondo la cassazione alla base di tale ricorso ci sarebbe un semplice pregiudizio. Non è infatti provato che crescere in una famiglia composta da genitori del medesimo sesso sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino.

Apriti cielo. Tutti a parlare di famiglia gay sdoganata, di sentenza rivoluzionaria, di incredibile passo avanti per la nostra società o di ennesima picconata alla Famiglia (a seconda dei punti di vista): i media per vendere qualche giornale in più o per alzare gli ascolti, i politici per cavalcare l'onda emotiva della faccenda a loro vantaggio, gli uomini di chiesa per entrare come loro solito a sproposito - e a gamba tesa - in questioni che riguardano solo lo Stato italiano e le sue leggi.

La realtà è che siamo di fronte ad una sentenza relativa da un caso ben preciso, con un bambino già affidato alla madre ed un padre riconosciuto come violento. Dalla cassazione dunque nessuna nuova, per la questione delle adozioni omosex. E dalla società "civile" anche, vista la reazione.

No news, no bad news. Niente di niente.

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