Quale è la vera piaga dell'infanzia e dell'adolescenza?
Genitori totalmente incapaci di fare i genitori? Una società che offre modelli di comportamento più che criticabili? La televisione che ogni giorno che passa vira sempre più verso la bassa qualità? No, secondo Aldo Cazzullo la vera piaga dell'infanzia e dell'adolescenza - al giorno d'oggi - sono i "giochi elettronici" (ma pensa).
In un articolo apparso sul blog di IO Donna il giornalista e scrittore nato ad Alba nel 1966 (neanche cinquant'anni) sostiene appunto che "la vera piaga dell’infanzia e dell’adolescenza di oggi sono i giochi elettronici. Alcuni sono violenti, razzisti, orribili. Altri sono suadenti, seducenti, affascinanti (...)": eviterei di tirare in ballo il PEGI, onde passare per uno "del settore", ma non posso fare a meno di chiedermi cosa possa esserci di tanto misterioso ed incomprensibile per un adulto in un bollino "18+". Perchè mai si ritiene normale che un genitore, con cognizioni di causa, eviti di portare i propri figli al cinema a vedere un film VM18, mentre nessuno si indigna se un genitore compra - ad catsum - un videogioco 18+ qualsiasi al proprio figlio di 8 anni?
Secondo Cazzullo "(...) i giochi elettronici non sono tutti uguali, e non rappresentano un male in sé. Tutti però proiettano i nostri figli al di fuori di se stessi, e rischiano di farne degli alienati": oibò. Se i videogiochi "non sono un male in sé" (cit.), perchè mai sostenere che questi stessi videogiochi trasformino i nostri figli in alienati? Di più: "Come una droga, li allontanano dallo studio, dalla lettura, persino dalla tv". Ah cribbio! I videogiochi allontanano i nostri figli "persino dalla tv" (cit.)!... Premesso che secondo me (e non solo secondo me, credo) tenere lontani i bambini dalla tv non può essere nient'altro che un bene, mi ricordo che da piccolo quando i miei genitori mi dicevano che era ora di smettere di giocare e di fare i compiti, io smettevo di giocare ed iniziavo a fare i compiti. Semplice, no?
Non sarà che i genitori del giorno d'oggi sono un tantinello incapaci di fare i genitori? O, detto altrimenti, che se ne strasbattono dell'educazione dei propri figli perchè tanto c'è sempre un bel capro espiatorio (la società, la scuola, la televisione, i videogiochi...) a cui dare la colpa? A nulla secondo me vale la scusa che adduce Cazzullo: "pare passata un’era geologica dai primi videogames, quelli con i marzianetti che apparivano così facili da abbattere. Invece i marzianetti si sono riprodotti ed evoluti. E vogliono rapirci i figli. Senza che noi genitori si disponga di un manuale, di un antidoto, di un vaccino per respingerli, o almeno per somministrarli a piccole dosi". Ecco, i marzianetti (sic.) si sono evoluti mentre i genitori al contrario se ne sono sbattuti allegramente di questo dettaglio dell'evoluzione, e oggi come oggi sono incapaci di compiere il proprio dovere di genitori: educare i figli. E credere che la soluzione sia trovare un "vaccino per i giochi elettronici" è un altro piccolo grande passo verso il baratro.
Genitori, attenti al marzianetto!