21.12.12

Il femminicidio? Secondo un blog cattolico è colpa delle donne

Nel 1486 i domenicani tedeschi Jakob Sprenger ed Heinrich Institor danno alle stampe il volume più misogino ed antifemminista che sia mai stato scritto: il Malleus Maleficarum (o Martello delle Streghe). Il manuale del perfetto inquisitore, insomma, grazie al quale un vero e proprio crimine contro l'umanità quale fu la caccia alle streghe trovò le sue giustificazioni morali e teologiche.

In tempi a noi più vicini, in un articolo apparso sul blog cattolico Pontifex Roma ed intitolato "Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?" tale Bruno Volpe dimostra che, per la chiesa cattolica, 526 anni sono passati invano. La cosa non sorprende nessuno, ci scommetto, ma vado a citare alcuni passi dell'articolo giusto per infierire.

Il Volpe esordisce citando un vecchio cavallo di battaglia dei cattolici, l'aborto: "Aspettiamo risposte su come definire gli aborti: stragi? Notoriamente, l'aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi". Magistrale! In un colpo prima mette le mani avanti (...dopotutto l'aborto fa molti più morti di stupri, stalking e violenze varie!), poi parlando di "combutta" (combutta!!!) tra donna e marito (marito...ma LoL) nella decisione di procedere ad un aborto sputa veleno contro tutte quelle persone che abbiano avuto l'ardire di giungere a questa difficilissima scelta.

Da che parte stia il Volpe lo si capisce subito: tutti gli episodi di violenza che si sono recentemente scatenati contro le donne non possono essere colpa dei mariti (e daje, con 'sti mariti; qualcuno spieghi al Volpe che di questi tempi esistono anche le coppie di fatto): "Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza (...) si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti". Quindi è colpa delle donne. Che non sono autosufficienti.

L'articolo prosegue poi con un trittico di - qualcuno mi aiuti a trovare i termini corretti - singolari affermazioni: "Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera..."; "Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?"; "Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?". Mancano solo un tot di ossessivi riferimenti alla copulazione col diavolo ed una dettagliata descrizione di come le streghe siano solite rubare il membro agli uomini.

Secondo Bruno Volpe, dunque, sono le donne a provocare gli uomini: "Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all'abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: "forse questo ce lo siamo cercate anche noi"?". Se un farabutto strupra una donna, costei deve farsi un'esame di coscienza perchè la colpa di quanto le è successo è anche sua! Mi chiedo come avrebbero commentato la cosa Sprenger ed Institor.

Il Volpe però ha la soluzione, ed è la censura: "Basterebbe, per esempio, proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l'immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano". Geniale, nella società moderna le brave massaie sforna-figli di una volta diventano troie libertine, inducendo in tentazione i poveri - ed esauriti, non si sa perchè - maschi. Mi chiedo come avrebbero commentato la cosa Gesù Cristo e Maria Maddalena.

Nel 1486 il vescovo di Bressanone, Georg Golser, allontanò a calci dalla propria diocesi Heinrich Institor: era stanco dei processi e delle condanne sommarie del domenicano. Sono convinto che articoli come quello scritto su un blog cattolico dal signor Bruno Volpe produrranno, nell'opinione pubblica, il medesimo effetto nei confronti dell'intera chiesa cattolica: la questione è se l'intera chiesa cattolica abbia intenzione di fare la stessa fine di Institor. Vedendo quale sia la posizione della chiesa nei confronti degli omosessuali, per dirne un'altra, viene da pensare che l'obiettivo sia proprio quello.

Tanto sono ateo, io.

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