Succede in un bar di Stresa, sul Lago Maggiore.
Due avventori, un uomo e una donna, si siedono ad un tavolo; quando arriva la cameriera, l'uomo protesta poichè la tovaglia sarebbe, a suo dire, coperta di briciole. Alla richiesta della cameriera, che proprio non riesce a vedere tutte le "
schifose briciole" delle quali parla il cliente, l'uomo avvicina il naso al tavolo e indica con soddisfazione un'unica briciola.
E a lui le briciole "fanno schifo".
Interviene il figlio del titolare.
Con cortesia, tenta di capire quale problema abbiano i due clienti; sopreso dalla spiegazione dell'uomo, il ragazzo (un ragazzone grande e grosso) propone di togliere la briciola, ma fa presente che non cambierà per nessun motivo la tovaglia; dopotutto, i due (fastidiosi, aggiungo io) avventori sono liberi di andare a mangiare da un'altra parte.
Apriti cielo: evidentemente abituato a veder sempre soddisfatti tutti i propri capricci, il cliente balza in piedi, e tra un "
pirla" e l'altro sbraitati sputando a due centimetri della faccia del ragazzo, fa presente al suo interlocutore e a tutti gli altri avventori del locale che "
io sono laureato, mentre tu sei soltanto un servo". Questa incredibile rivelazione (si, incredibile come oggi riescano a prendere una laurea cani e porci), lungi dal mettere in riga il "servo" e dal ristabilire il corretto ordine del mondo, provoca lo scatenarsi di un putiferio al quale non manca di prendere parte, con grazia tutta femminile, anche la donna che accompagna il laureato (che fosse laureata anche lei?...), la quale si rende protagonista di svariati spintoni alla titolare del locale.
Interviene anche un vecchio professore, avventore abituale del bar, il quale invita i due clienti ad andarsene immediatamente, dichiarando la propria vergogna di possedere tre lauree, quando in circolazione ci sono persone che utilizzano la propria in maniera tanto volgare. Ma di come finisce questa tragicomica avventura poco mi importa...piuttosto, vorrei dare qualche consiglio al laureato (nella speranza che, prima o poi, mi legga).
Poichè dal Suo comportamento, caro amico, si evince come Lei utilizzi la Sua laurea come se fosse uno status symbol ("
io sono un laureato, mentre tu sei soltanto un servo"), mi pregio di suggerirLe altri status symbol tramite i quali elevare la Sua persona.
Come prima cosa, Le consiglio il ricorso ad una bellissima ed esotica
accompagnatrice; un uomo, si sa, risplende della luce emanata dalla donna che gli sta accanto e, quanto più quest'ultima è bella, tanto più l'uomo ne beneficia; mi perdoni l'ardire, ma un uomo par Suo non dovrebbe avere accanto una semplice lucciola, ma un ben più luminoso lampione.
In secondo luogo, per l'amor del cielo veda di cambiare
automobile: un uomo della Sua fatta merita senza dubbio una vettura da almeno 250.000€, e sono sicuro che Lei avrà i mezzi economici per concedersi questo piccolissimo lusso (la Sua preziosa laurea Le garantirà, ovviamente, uno stipendio di giada).
Un status symbol che non può mancare nella casa di un uomo Suo pari è la console di gioco che va più di moda negli ultimi anni, ovvero una fiammante
Nintendo Wii; capisco che, con tutta probabilità, Lei non abbia la minima idea di come funzioni un oggetto simile, ma certe cose son fatte per essere ammirate, mica per essere usate (come l'accompagnatrice e, in alcuni casi, anche il cervello).
La cosa più banale, infine, lo status symbol che un uomo come Lei non può esimersi dal possedere: una bella
guardia del corpo, grande grossa e cattiva. Potrebbe decisamente servirLe, la prossima volta che pretenderà di far cambiare una tovaglia a causa di un'unica briciola, dando del "
pirla" e del "
servo" alla prima persona che Le capita a tiro.
con amicizia,
Sempavor, laureato