Orfani, la serie a fumetti tutta a colori edita da Sergio Bonelli Editore ed ideata da Franco Busatta, Emiliano Mammuccari e Roberto Recchioni è alfin giunta alla seconda stagione portando seco un nuovo titolo (Orfani: Ringo, dal nome dell'unico sopravvissuto ai precedenti 12 numeri) e la certezza che sono meglio i biscotti (mi riferisco ai "Ringo", non agli "Orfani" - tra l'altro non mi risulta esistano dei biscotti che si chiamino Orfani). Il titolo dell'albo è "Ancora vivo", anche se io avrei preferito un più ammiccante e mai banale "Do you Ringo?".
Premettendo -
come al solito - che io non capisco una cippa di fumetti e che dunque queste mie personalissime opinioni non pretendono in alcun modo di assurgere al ruolo di verità assoluta, vado ad esporre i motivi dietro questa mia improvvisa voglia di biscotti con la crema in mezzo, ma soprattutto dietro questa mia
sonora bocciatura del primo numero della nuova "vita" degli Orfani...convinto che chi vorrà continuare a sbrodolare dietro ad una vignetta al grido di "
arte", "
mascella per terra", "
non si può avere il poster?" o "
preferisco le Macine del Mulino Bianco" continuerà a farlo.
Il fatto è che questo sembra un albo nel quale gli autori han deciso di lasciare avvolto nel mistero tutto quello che è successo nel periodo intercorso tra la conclusione della prima stagione (con lo scontro tra Ringo e Jonas, che vide soccombere quest'ultimo), e l'inizio di questa, salvo poi sbatterne le conseguenze in faccia al lettore: scopriamo così - ed il protagonista lo scopre con noi - che Ringo ha un figlio (o una figlia: la madre glielo ha tenuto nascostoe non intende rivelarne l'identità, come nel film "Matrimonio all'italiana") che fa parte della Resistenza e che è stato catturato/a dai cattivi, che la Juric ha trasformato le carcasse degli Orfani defunti nelle sue nuove guardie del corpo zombie (i "Corvi"), e che la Napoli del futuro è decisamente meno pericolosa della Napoli contemporanea.
Colpi di scena di un certo peso, ma che per una qualche ragione non riescono ad emozionare. E' come se nel mondo di Orfani: Ringo i sentimenti siano stati banditi dal vocabolario e dalla vita di tutti i giorni, visto che da un lato c'è una Resistenza che utilizza kamikaze adolescenti e dall'altro un Governo supah-dupah mondiale che ricicla cadaveri (e che cadaveri!) trasformandoli in super-soldati. In questa assoluta mancanza di sentimenti ci mettiamo anche un Ringo che, invece di dedicarsi anima e corpo al salvataggio della prole (a proposito: io scommetto che è la regazzina, Rosa), si fa prendere dalla fregola e decide di farsi una sveltina con la ritrovata madre della suddetta prole...mah.
Probabilmente un titolo più adeguato per questo albo, "Do you Ringo?" a parte, sarebbe stato "Ancora vivo?". In ogni caso nessuno dovrebbe arrabbiarsi troppo, perchè è Ringo stesso ad ammetterlo: "il Pistolero è morto". Sarà stata un'indigestione di biscotti. Il prossimo numero di Orfani: Ringo, intitolato "Nulla per nulla", sarà in edicola dal 15 novembre.
Ringo? Preferisco il biscotto.