Tempo fa mi stupivo di come il tempo passi rapidamente, soprattutto quando sei distratto: ad esempio, sembra ieri ma sono passati ben 25 anni da quel mese di settembre del 1988 che vedeva l'esordio nelle edicole italiane di The Games Machine, versione italica dell'omonima rivista inglese (che, al contrario della cugina italiana, chiuse i battenti nel 1990 dopo 34 numeri). TGM ad oggi è la rivista dedicata ai videogiochi PC più longeva del panorama italiano: manca poco, infatti, e nelle edicole arriverà il numero 300. Un'occasione ghiotta per sfogliare virtualmente - e non solo - i numeri centenari della nostra rivista preferita: dopo il numero 100 di The Games Machine, è arrivato il turno (indovina?) del numero 200.
The Games Machine numero 200 esce nell'ottobre 2005: le pagine sono 172, il prezzo è di 8,70 €, l'editore è ovviamente Xenia e la rivista esce con allegati DVD (o CD-ROM) ed il videogioco completo XIII (esagerati! Un gioco su ben 4 CD! E che gioco!). L'onore e l'onere di scrivere l'editoriale in occasione della prestigiosa ricorrenza spetta al coordinatore editoriale e caporedattore Stefano Silvestri, con gli interventi dei direttori "storici" Bonaventura Di Bello e Stefano Gallarini. I redattori sono: Paolo Besser, Davide Comunello, Ivan Conte, Andrea Della Calce, Matteo Lorenzetti, Massimo Monti, Massimo Nichini, Sergio Porcellini, Dario Ronzoni, Raffaele Sogni, Massimo Svanoni, Daniele Vergini e Gianluca Cardinali, capitanati dai vide-caporedattori Davide Tosini e Claudio Todeschini. Tra i collaboratori vanno citati Marco Auletta, Stefano Gaburri ed Alex Rossetto. Hai presente il Dream Team del 1992? Ecco.
Inutile dire che la prima cosa che salta all'occhio è la presenza del gioco allegato, indipendentemente dalla qualità o dal blasone di quello sparatutto (basato sull'omonimo fumetto franco-belga) in cel-shading che rispondeva al nome di XIII: in un'epoca, la nostra, nella quale la distribuzione digitale inizia sul serio a far la voce grossa, perlomeno in ambito PC, la presenza di un gioco su supporto fisico pare quasi roba antidiluviana. Soprattutto per una questione di appetibilità: fino all'altro ieri aveva senso correre in edicola a controllare quale videogioco fosse uscito in allegato alla propria rivista preferita; oggi invece esiste Steam con le sue offerte, e capita di portarsi a casa titoloni imperdibili ad una manciata di euri. Tutto bello, tutto fico, ma personalmente mi mancano tantissimo il cartoncino, la colla, la plastica da stracciare per liberare il gioco completo e la preziosa rivista. Ah, l'età.
L'allegro leone che, nell'artwork di copertina, manifesta gioia e gaiezza di fronte all'appetitosa torta dedicata al duecentesimo numero della rivista fu un gentile omaggio di Mulinello, al secolo Peter Molineux. In quel periodo infatti usciva sugli scaffali Black & White 2, il secondo capitolo del simulatore di divinità realizzato da Lionhead Studios, e fu grazie alle profferte del prode coordinatore editoriale dell'epoca che Mulinello, appunto il gran visir di Lionhead, offrì un'artista della compagnia per affrontare l'ardua impresa di disegnare la copertina di TGM. Mettici una torta, mettici un leone (che era non solo il simbolo del gioco, ma anche - chi l'avrebbe mai detto - il simbolo di Lionhead), ed ecco la tua bella copertina personalizzata. Nella sua recensione Massimo Nichini premiò il gioco (godibilissimo ancora oggi) con un 89.
Un altro gioco della Lionhead arrivava su PC in quel periodo, rispondeva al nome di Fable - The Lost Chapters e venne giudicato degno di un bel 91 da Massimo "XAM" Svanoni; tra gli altri giochi recensiti sul numero 200 ci furono Dragonshard di Liquid Entertainment (meritevole di un 80 secondo Stefano Gaburri), FIFA 06 di EA Sports (Davide "ToSo" Tosini dice 88), GT Legends di Simbin (voto 86, secondo Matteo "Elvin" Lorenzetti), Psychonauts di Double Fine Productions (che Emanuele "Shin" Scichilone esalta - giustamente - con un sonante 91), Bloodrayne 2 di Majesco (al quale un Paolo Besser evidentemente distratto dalle poppe della protagonista assegna un 78), Heroes of the Pacific di IR Gurus Interactive (voto 65, secondo Mauro "il Barone" Bossetti), e tanti altri.
Oltre alle classiche Bovabyte, TGM Mail e Talent Zone, tra le rubriche fanno il loro esordio sul numero 200 la TGM After, una sorta di riflessione a bocce ferme su videogiochi non più di primissimo pelo, l'Intro de il ToSo ai contenuti del mese e la sezione Last Minute, uno spazio "a metà strada tra le News e le Preview" (cit. Stefano Silvestri, TGM nr. 200, pag. 5); oggi farebbe sorridere (o piangere, dipende dai punti di vista) il concetto di "last minute" applicato ad una rivista cartacea. Uno speciale di 16 pagine celebra le "200 volte insieme" dei lettori con la loro rivista preferita, con una bella carrellata delle 199 copertine che avevano preceduto il numero 200, una serie di inquietanti foto d'annata ed una sezione di dediche autografe da parte di alcuni dei più importanti soggetti del settore, sia a livello italiano che a livello internazionale.
E così, mentre da qualche parte il povero Samuel Leo Fisher piange disperato in un angolino (questa citazione è criptica, vediamo chi la capisce), dopo 25 anni e 299 numeri siamo quasi arrivati al fatidico numero 300. E dire che stavolta non eri nemmeno distratto.
The Games Machine numero 200 esce nell'ottobre 2005: le pagine sono 172, il prezzo è di 8,70 €, l'editore è ovviamente Xenia e la rivista esce con allegati DVD (o CD-ROM) ed il videogioco completo XIII (esagerati! Un gioco su ben 4 CD! E che gioco!). L'onore e l'onere di scrivere l'editoriale in occasione della prestigiosa ricorrenza spetta al coordinatore editoriale e caporedattore Stefano Silvestri, con gli interventi dei direttori "storici" Bonaventura Di Bello e Stefano Gallarini. I redattori sono: Paolo Besser, Davide Comunello, Ivan Conte, Andrea Della Calce, Matteo Lorenzetti, Massimo Monti, Massimo Nichini, Sergio Porcellini, Dario Ronzoni, Raffaele Sogni, Massimo Svanoni, Daniele Vergini e Gianluca Cardinali, capitanati dai vide-caporedattori Davide Tosini e Claudio Todeschini. Tra i collaboratori vanno citati Marco Auletta, Stefano Gaburri ed Alex Rossetto. Hai presente il Dream Team del 1992? Ecco.
Inutile dire che la prima cosa che salta all'occhio è la presenza del gioco allegato, indipendentemente dalla qualità o dal blasone di quello sparatutto (basato sull'omonimo fumetto franco-belga) in cel-shading che rispondeva al nome di XIII: in un'epoca, la nostra, nella quale la distribuzione digitale inizia sul serio a far la voce grossa, perlomeno in ambito PC, la presenza di un gioco su supporto fisico pare quasi roba antidiluviana. Soprattutto per una questione di appetibilità: fino all'altro ieri aveva senso correre in edicola a controllare quale videogioco fosse uscito in allegato alla propria rivista preferita; oggi invece esiste Steam con le sue offerte, e capita di portarsi a casa titoloni imperdibili ad una manciata di euri. Tutto bello, tutto fico, ma personalmente mi mancano tantissimo il cartoncino, la colla, la plastica da stracciare per liberare il gioco completo e la preziosa rivista. Ah, l'età.
L'allegro leone che, nell'artwork di copertina, manifesta gioia e gaiezza di fronte all'appetitosa torta dedicata al duecentesimo numero della rivista fu un gentile omaggio di Mulinello, al secolo Peter Molineux. In quel periodo infatti usciva sugli scaffali Black & White 2, il secondo capitolo del simulatore di divinità realizzato da Lionhead Studios, e fu grazie alle profferte del prode coordinatore editoriale dell'epoca che Mulinello, appunto il gran visir di Lionhead, offrì un'artista della compagnia per affrontare l'ardua impresa di disegnare la copertina di TGM. Mettici una torta, mettici un leone (che era non solo il simbolo del gioco, ma anche - chi l'avrebbe mai detto - il simbolo di Lionhead), ed ecco la tua bella copertina personalizzata. Nella sua recensione Massimo Nichini premiò il gioco (godibilissimo ancora oggi) con un 89.
Un altro gioco della Lionhead arrivava su PC in quel periodo, rispondeva al nome di Fable - The Lost Chapters e venne giudicato degno di un bel 91 da Massimo "XAM" Svanoni; tra gli altri giochi recensiti sul numero 200 ci furono Dragonshard di Liquid Entertainment (meritevole di un 80 secondo Stefano Gaburri), FIFA 06 di EA Sports (Davide "ToSo" Tosini dice 88), GT Legends di Simbin (voto 86, secondo Matteo "Elvin" Lorenzetti), Psychonauts di Double Fine Productions (che Emanuele "Shin" Scichilone esalta - giustamente - con un sonante 91), Bloodrayne 2 di Majesco (al quale un Paolo Besser evidentemente distratto dalle poppe della protagonista assegna un 78), Heroes of the Pacific di IR Gurus Interactive (voto 65, secondo Mauro "il Barone" Bossetti), e tanti altri.
Oltre alle classiche Bovabyte, TGM Mail e Talent Zone, tra le rubriche fanno il loro esordio sul numero 200 la TGM After, una sorta di riflessione a bocce ferme su videogiochi non più di primissimo pelo, l'Intro de il ToSo ai contenuti del mese e la sezione Last Minute, uno spazio "a metà strada tra le News e le Preview" (cit. Stefano Silvestri, TGM nr. 200, pag. 5); oggi farebbe sorridere (o piangere, dipende dai punti di vista) il concetto di "last minute" applicato ad una rivista cartacea. Uno speciale di 16 pagine celebra le "200 volte insieme" dei lettori con la loro rivista preferita, con una bella carrellata delle 199 copertine che avevano preceduto il numero 200, una serie di inquietanti foto d'annata ed una sezione di dediche autografe da parte di alcuni dei più importanti soggetti del settore, sia a livello italiano che a livello internazionale.
E così, mentre da qualche parte il povero Samuel Leo Fisher piange disperato in un angolino (questa citazione è criptica, vediamo chi la capisce), dopo 25 anni e 299 numeri siamo quasi arrivati al fatidico numero 300. E dire che stavolta non eri nemmeno distratto.
The Games Machine nr. 200, ottobre 2005
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