Cécile Kienge, per chi non lo sapesse, è il ministro dell'integrazione del Governo Letta. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato della Repubblica (vicepresidentedelsenatodellarepubblica) e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, nel corso di un comizio davanti a 1500 (addirittura?) persone ha dichiarato: "quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango".
Nessuno mette in dubbio che quella di Calderoli volesse essere solamente una battuta simpatica, di buon gusto e divertente quanto basta (a chi non strapperebbe un sorriso l'essere paragonato ad un orango?...), ma mi preme sottolineare come nel nostro paese ci sia una piccola percentuale di persone che, di fronte ad una battuta del genere, non sia in grado di coglierne lo spirito guascone ma finisca per travisare il senso del lazzo, vedendoci sottintesi razzisti e xenofobi. D'altra parte anche la stampa ha dimostrato di non saper interpretare correttamente la raffinata ironia del Calderoli, rilanciando a nove colonne la faccenda dell'orango come se di mezzo ci fosse addirittura una mancanza di rispetto, o peggio un insulto a sfondo razzista.
Ecco, a me però viene un dubbio. Ma mi viene questo dubbio esclusivamente perchè sono sospettoso di natura, eh, mica per altro. Dicevo, mi viene il dubbio che una Lega Nord in totale crisi di consensi abbia deciso di tornare alle origini, andando ancora una volta ad arringare quella piccola percentuale di persone che, in Italia, ha sentimenti razzisti e xenofobi e quindi finisce per travisare il senso delle battute: visto che ho perso voti da una parte, torno ad essere una Lega "da battaglia" e vedo di recuperarli dall'altra, facile no? Ed ecco quindi le battutine che finiscono su tutti i giornali e su tutte le televisioni, e mentre gran parte del pubblico s'indigna c'è qualcun altro che - sotto sotto - si ritrova a pensare che paragonare una persona ad un orango sia una cosa legittima.
Strategia? Chi lo sa. Intanto c'è chi chiede le dimissioni di Calderoli dalla carica di vicepresidente del Senato della Repubblica. Quante storie! Se non si dimette uno che va (esempio) con una prostituta minorenne perchè si dovrebbe dimettere il vicepresidente del Senato della Repubblica...per una battuta? In fondo, siamo in Italia.
Siamo in Italia.
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