Ho un piccolo suggerimento per le tivvù che si trovino a documentare le uscite pubbliche di Papa Francesco, ed in particolare per i registi delle trasmissioni: quando Bergoglio parla, non inquadrate lui e nemmeno la folla osannante, tanto sappiamo benissimo che il Papa ha un volto sorridente e che chi accorre ad ascoltarlo viene rapito dalle sue parole.
No, quando Papa Francesco dice cose come "a me fa male quando vedo un prete o una suora con un’auto di ultimo modello: non si può", o cose come "quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore", o cose come "noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore", o ancora cose come "una Chiesa ricca non ha vita. San Pietro non aveva un conto in banca", una regia televisiva sapiente dovrebbe immediatamente inquadrate gli alti papaveri del Vaticano.
Inquadrateli ad uno ad uno e lasciateci fare il giochino di riconoscere non tanto le espressioni di approvazione (che non ho dubbi siano numerose), quanto i sorrisi a denti stretti, il disagio malcelato, la sorpresa che esplode all'improvviso, il sacro terrore di chi teme di perdere i propri privilegi e che senza volerlo dichiara al mondo la propria inadeguatezza a rivestire una carica all'interno della Chiesa che vorrebbe Papa Francesco...della Chiesa che occorre alla Chiesa per sopravvivere nel mondo moderno.
Perchè diciamocelo: non è certo con le messe cantate accompagnate dalla chitarra (una cosa che, pur avendola vista solo in televisione, ovviamente per sbaglio, a me ha sempre dato l'orticaria) che si riportano i giovani in chiesa. I giovani si attirano con l'esempio dato camminando sulla stessa strada della gente comune, ed è quello che pare aver sempre saputo questo Papa che - pensa te - sta simpatico anche a chi non crede.
Le canta e li suona.
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