22.10.07

Master Chief va...in Chiesa

Sapete dirmi quale sia il videogioco più atteso degli ultimi anni, quello la cui uscita ha scatenato una vera e propria ondata di isteria collettiva in tutto il mondo?
Come dite?..."Giulia Passione Stilista"?!
Mmm. Si, ammetto che anche questo è un bel titolone, ma io parlavo dell'attesissimo Halo 3.
Il terzo capitolo della saga sparatutto di Bungie, uscito poco tempo fa, è stato anticipato da una campagna mediatica senza precedenti: spot, anticipazioni, pubblicità di ogni tipo, gossip...Microsoft non si è fatta mancare proprio nulla durante la fase di lancio del gioco.
Il risultato? Un successo planetario.

Un successo talmente preventivato e talmente certo che, in America, qualcuno ha pensato bene di cavalcare l'onda. Faccio riferimento, incredibile a dirsi, ad alcune chiese americane, segnatamente protestanti ed evangeliche.
Non potendo sfruttare altri più facili metodi (alcool libero, sesso e pornografia) per attrarre le giovani anime, i "responsabili marketing" di queste chiese americane (citiamo, su tutte, la chiesa di Denver) hanno avuto la bella pensata di accogliere a modo loro l'arrivo del videogioco più atteso degli ultimi tempi, appunto Halo 3, organizzando serate a base di gioco (video-gioco) e discussioni religiose.
Avete capito bene: via di Xbox 360, televisori supah-dupah e Halo 3...un successo garantito, tanto che il rumore della incredibile massa di giovani videogiocatori accorsi in chiesa per provare lo sparatutto di Bungie è giunto fino da noi.

Dal punto di vista strettamente commerciale, non c'è dubbio che questa trovata abbia funzionato (e non poteva essere altrimenti): l'hype che si è generata attorno ad Halo 3 da sola bastava a garantire il successo dell'esperimento, e le chiese si sono riempite di ragazzini ululanti e desiderosi di fraggare.
Da un punto di vista morale, invece, i dubbi sono parecchi.
In primo luogo, è noto che il rating di Halo 3 fosse 17+ (M, ovvero videogioco per un pubblico maturo); un articolo del New York Times invece parla di 12enni accorsi in chiesa al grido di "andiamo a provare Halo 3": un pubblico decisamente inadatto per lo sparatutto di casa Microsoft. Potremmo commentare che probabilmente sarebbe stato opportuno scegliere, per questo "esperimento", un gioco adatto a tutti (rating 7+, al limite), ma l'opportunità di utilizzare un pezzo da novanta del calibro di Master Chief per veicolare l'iniziativa era troppo forte. I responsabili si sono giustificati dicendo che il giocare ad un prodotto "violento" avrebbe poi garantito molti più spunti, in fase di riflessione (...utilizzare Halo 3 per distinguere il bene dal male?).
In secondo luogo, non possiamo non chiederci se esista o meno un limite oltre il quale la chiesa possa spingersi, nella sua ricerca di nuovi media attraverso i quali comunicare con un mondo, quello giovanile, ormai sempre più lontano ed estraneo alla religione.

Il video-gioco vale la candela?

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