Steam, la piattaforma di digital delivery di Valve il cui fine ultimo è notoriamente il dominio del pianeta, ha recentemente lanciato (in beta) un nuovo servizio che permette agli utenti di recensire i prodotti in vendita sullo store. E' la fine degli acquisti incauti e l'inizio di un mondo migliore?
Se hai comprato un gioco su Steam, se dunque tale gioco è compreso nella tua "libreria" e se - si presume! - questo gioco tu l'hai anche giocato (dettaglio...) puoi recensirlo indicando anche se ne consigli o meno l'acquisto; puoi inoltre decidere se rendere la tua recensione visibile a tutti, o soltanto agli amici. Di base questo sembra un ottimo metodo per mettersi al riparo dagli haters, personcine simpatiche che per hobby passano il tempo a spalare fango (quando va bene...) contro questo o quel prodotto, ma non sarei comunque pronto a mettere la mano sul fuoco circa l'attendibilità del 100% delle recensioni che verranno vomitate su Steam dagli utenti.
Certo, c'è anche la possibilità di giudicare utile o non utile una determinata recensione, e di conseguenza di mettere in buona o cattiva luce il relativo recensore, ma il rischio di ritrovarsi immersi fino alla gola in un enorme calderone di recensioni scritte da cani, porci e stinkipporcu (cit.) è palpabile come le poppe di una meretrice. Dopotutto questo è un mezzo che Steam mette a disposizione di tutti, e per quanto sia possibile controllarne l'utilizzo sotto i più svariati punti di vista non sarà comunque possibile mantenere degli standard qualitativi elevati. Se cercavamo l'inizio di un mondo migliore forse è meglio guardare altrove. O mettersi comodi.
Perchè questa trovata delle recensioni - più che un tentativo di offrire al cliente un servizio utile ad investire con cognizione di causa il proprio denaro - ha il retrogusto dell'ennesimo passo nella direzione di rendere Steam sempre più amichevole ed ammiccante per il pubblico, e non mi stupirei se il prossimo passo fosse il lancio di una sorta di Facebook interno alla piattaforma: in fondo più tempo riesci a trattenere il cliente sulla tua piattaforma, più tempo hai a disposizione per convincerlo a comprare qualcosa. Niente di male, s'intende, ma se Gabe Newell pensasse più ad Half-Life Episode 3 e meno all'appeal di Steam il mondo si che sarebbe un posto migliore.
Steam come Metacritic? Interessa a qualcuno?
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