E così alla fine l'accordo della disperazione tra Lega Nord e PDL in vista delle prossime elezioni di febbraio è cosa fatta: dove si affonda da soli, si affonda bene anche in due (verrebbe da dire). Silvio Berlusconi avrebbe anche accettato il diktat dei novelli alleati, rinunciando alla propria candidatura a premier, e questo "dettaglio" dell'accordo sarebbe stato firmato e controfirmato (perlomeno, Maroni ne è sicuro).
Peccato solo che non ci sia concordanza di vedute sul sostituto candidato premier della novella coalizione: se il PDL propone Angelino Alfano, la Lega fa il nome di Giulio Tremonti. Insomma, ecco subito trovato un bel punto di rottura pre-elettorale dell'alleanza.
Peccato solo che la corrente del trio La Russa, Meloni e Crosetto si chiami "Fratelli d'Italia", e che la Lega Nord per ovvie ragioni di marketing non voglia correre in Lombardia con una corrente identificata da un nome simile. La Russa peraltro avrebbe fatto notare il suo stupore, dal momento che la Lega per anni è stata alleata di un partito chiamato "Forza Italia". Eh, Ignagnazio, quelli erano altri tempi...
Insomma, se tutto faceva sperare che a 'sto giro di elezioni la Lega sarebbe affondata insieme a quel che restava del PDL, alla fine mi sa che la Lega troverà una scusa qualsiasi per rompere l'accordo appena trovato ed affondare beatamente da sola: dovrebbe comunque riuscirci benissimo.
Dove si affonda da soli si affonda bene anche in due. O no?...
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