La scelta di Mario Monti di "candidarsi" (tra virgolette grosse così) alle prossime elezioni? "Immorale", secondo Silvio Berlusconi. Immorale? Come i festini hard? Come le prositute minorenni? Come il presenzialismo forsennato in ogni trasmissione televisiva possibile ed immaginabile prima dello scoccare della Par Condicio? Che poi se lo dice lui dev'essere comunque vero, perchè - diamo a Cesare quel che è di Cesare - la materia la conosce bene. E qui siamo alle comiche.
Ancora il povero Mario Monti, che prima è stato fatto cadere dal PDL perchè cattivo, che poi è stato indicato dal PDL come candidato federatore dei moderati in quanto buono (è la famosa linea politica detta ad catsum), qualche giorno fa aveva affermato che la sua era di fatto una "salita in politica", con un riferimento nemmeno troppo velato alla "discesa in campo" di Silvio Berlusconi nel 1994. La reazione di Berlusconi non si è fatta attendere: Monti, secondo l'autoeletto leader dei moderati italiani, sarebbe appunto salito in politica in quanto di rango inferiore; l'autoeletto leader dei moderati, invece, sarebbe sceso in campo in quanto di rango superiore. E qui direi che siamo alle offese, anche se pure le comiche ci stanno bene.
Tanto di cappello. A Berlusconi, a quel che resta del PDL (in attesa del redivivo zombi Forza Italia) e a tutti coloro che a febbraio ancora pensano di votare per lui. Così dalle comiche e dagli insulti passeremo direttamente alla tragedia.
Se questo è il leader dei moderati io sono la sorella gnocca di Sasha Grey.
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