Il titolo lo servo su un piatto d'argento ai miei amici (???) anarchici: la Polizia incapretta i bambini? Perchè quanto successo a Cittadella alcuni giorni fa offre ahimè senza dubbio alcuno un ottimo gancio a tutti quei personaggi che, per le più svariate (s)ragioni, non chiedono altro dalla vita che un buon motivo per spalare fango - e non solo - contro le italiche forze dell'ordine.
A Cittadella un bambino di soli 10 anni, al centro di una contesa tra genitori, è stato prelevato da scuola dalle forze dell'ordine, e sottratto alla madre nella maniera disumana che potrete constatare da soli se avrete il fegato di guardare il video. Il tutto sotto gli occhi atterriti dei compagni di classe. Una zia del bambino, intervenuta per difendere il nipote che nel frattempo veniva trascinato sull'asfalto, è stata addirittura minacciata da una ispettrice delle forze dell'ordine, la quale si è rivolta alla donna con le seguenti parole: "Io non sono tenuta a dirle niente; sono un ispettore di Polizia, lei non è nessuno".
"Sono un ispettore di Polizia, lei non è nessuno": fa sempre più senso ogni volta che lo si ripete, nevvero? Se l'Italia fosse un Paese normale, l'autrice di una tale affermazione avrebbe già perso il proprio posto di lavoro ancora prima di riuscire a dire "Sono un ispettore di Polizia, lei non è nessuno" al galoppino che le avesse portato la bella (per noi) notizia. Perchè un Paese normale non se ne farebbe nulla delle scuse del capo della Polizia Antonio Manganelli, o delle scuse del governo.
Un Paese normale un titolo come il titolo di questo post non lo servirebbe su un piatto d'argento a chi, ci scommetto, non perderà questa ghiotta occasione per spalare fango (e non solo) contro uno Stato che viene rappresentato in modo tanto osceno dalle proprie forze dell'ordine.
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