Il mondo del fumetto italiano è un mondo strano. Anzi: gli appassionati italiani di fumetti sono strani. Si offendono per niente, il loro sport preferito è la caccia alla citazione, e ti montano su una polemicona in un attimo: se tu dici che una roba è bianca, puoi star sicuro che immediatamente apparirà dal nulla qualcun altro che sosterrà che invece è nera. Per questo motivo credo sia meglio dirlo a bassa voce che il numero 8 di Orfani, la serie a fumetti tutta a colori edita da Sergio Bonelli Editore ed ideata dal trio Franco Busatta, Emiliano Mammuccari e Roberto Recchioni...mi è garbato assai.
In questo numero 8, intitolato "War Pigs" e disegnato da Davide Gianfelice, assistiamo alla deflagrazione dei sistemi. Ma non dirò altro a proposito di questa deflagrazione della testa del Colonnello Nakamur...ehm, volevo dire dei sistemi, appunto onde evitare il rischio che l'appassionato italico medio di fumetti passi per caso da queste parti, ed avesse qualcosa da ridire circa la mia passione per gli spoiler. Piuttosto, parlerò dello stile del signor Gianfelice, che mi disegna un Ringo notevole sia da giovine che da maturo guerriero, o un Jonas indurito (incattivito?) il giusto, o una Mocciosa che non vorresti proprio incontrarla in un vicolo buoi, o...insomma, un numero bello da guardare.
Questo numero #8, però, è anche e soprattutto un numero bello da leggere: se la rivelazione che i veri responsabili della catastrofe che aveva colpito il pianeta Terra non erano gli alieni, ma proprio gli umani (nel caso specifico, gli Svizzeri: sempre detto io) era giunta un filino telefonata (per dire, leggete cosa scrivevo ai tempi dell'uscita del numero #1), a 'sto giro le sorprese non mancano. E si tratta di soprese che credo avranno un forte impatto sul resto della serie, anche se per il momento dovremo accontentarci di scoprire quale impatto avranno sul prossimo numero, il #9, che sarà intitolato "Freddo come lo spazio" e sarà disponibile dal prossimo 14 giugno.
Orfani #8, avercene.
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