Ti accorgi quanto faccia male il digital divide solo quando ci sbatti addosso in pieno la faccia: viviamo infatti in un Paese nel quale o hai la fortuna di vivere in una grande città, servito e riverito da una moltitudine di provider desiderosi di fornirti la migliore banda larga che tu abbia mai assaporato, oppure ti attacchi. Di solito, in un modo o nell'altro, ti attacchi a Telecom Italia (e sono cazzi).
Eh già, le alternative sono facili a enumerarsi: se la tua zona è coperta al massimo dalla 7 Mbps o comunque non riscuote il famelico interesse dei gestori, puoi scegliere tra arrenderti al pessimo servizio clienti di Telecom Italia (che, se ti lamenti, ti suggerisce ridendo di rivolgerti ad un avvocato oppure ad un'associazione dei consumatori...), oppure salutare la suddetta e rivolgerti ad un altro operatore (Vodafone, nel mio caso), che altro non fa se non affittare l'armamentario proprio da Telecom Italia, con risultati spesso scoraggianti (velocità di download oscena durante le ore di punta, attese, ritardi ed un'infinità di problemi durante la transizione da Telecom Italia al nuovo operatore, eccetera...).
Ci sarebbe in verità almeno una terza alternativa, si chiama Eolo ma al momento secondo il mio modestissimo parere la sua offerta è ancora un filo troppo costosa per invogliare l'ignorante medio (io, ad esempio), fuoriuscito da Telecom Italia, a prenderla in considerazione: a meno di non accontentarsi di un tot di GB mensili a banda piena, prima di rallentare, Eolo Power 8/500 per esempio viene via a 39,90€ + IVA al mese, e senza telefono fisso. Viene a mancare insomma l'unica rete di sicurezza che il consumatore si trova ad avere nel passaggio da un operatore all'altro: non sai se con il nuovo operatore avrai una linea migliore, ma almeno sai che andrai a spendere meno.
Rete di sicurezza o no, è proprio quando decidi di averne abbastanza di Telecom Italia e di passare ad un altro gestore che comprendi come mai Telecom Italia si possa permettere di trattare il cliente in maniera pessima, e realizzi quanto sia davvero drammatico il problema del digital divide in Italia: in tante, troppe zone del nostro Paese abbandonare Telecom Italia e passare ad un altro operatore significa infatti ritrovarsi con una connessione peggiore di quella che hai lasciato, e solo se ti ha detto bene. Perchè se ti ha detto male scopri che con il nuovo operatore hai una ADSL che viaggia appena sopra il penoso limite garantito da contratto, e allora ti accontenti oppure ti rivolgi altrove...e paghi la penale.
La verità? Personalmente preferisco continuare a sbattere la faccia contro il muro del digital divide, piuttosto che avere nuovamente a che fare con Telecom Italia. Solo che fa male toccare con mano in che stato sia questa povera, derelitta Italia.
Poveri noi.
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