Non ci meritiamo l'Italia.
Non ci meritiamo l'Italia quando a Gallipoli, sul lungomare nel mese di agosto, vedo un'anziana sciura del posto che, finito di mangiare un pacchetto di patatine, butta la plastica per terra come se fosse la cosa più naturale del mondo (e come se non ci fossimo noi, sulla sua strada, a vedere tutto) e continua imperterrita la sua passeggiata lungo un lungomare letteralmente coperto di immondizia.
Non ci meritiamo l'Italia quando, dopo un Sampdoria - Torino (partita della quale non ricordo il risultato finale), mentre siamo in coda per uscire da Genova, davanti a noi un ragazzo su una Panda acquistata in un concessionario di Milano apre il finestrino e, anche lui come se fosse la cosa più naturale del mondo, getta per strada una bottiglietta vuota.
Non ci meritiamo l'Italia quando, a Verbania, porti il cane a fare un giro sul lungofiume: noti con piacere che ci sono dei cestini appositi per i rifiuti prodotti dai cani, con tanto di sacchetti di plastica per raccoglierli; noti anche un cartello che invita i padroni dei cani a raccogliere la cacca così da tenere pulito il lungofiume. Purtroppo, mentre scendi verso il corso d'acqua, non noti quell'enorme merda di cane che qualche padrone di un cane - e figlio di un cane - ha pensato bene di non raccogliere (evitando di sprecare uno dei sacchettini gratuiti messi a disposizione del pubblico).
Non ci meritiamo l'Italia, meglio lasciarla ai cinesi.
Facciamole un favore: lasciamola ai cinesi.
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