L'abitudine alla presenza è cosa buona.
Il sentire di volerci essere è cosa buona.
Qualcuno finisce per dare per scontate certe sensazioni, limitandosi a viverle. Senza domande, o pensieri malinconici.
Io no.
Io attendo. L'abitudine mi porta ad attendere certi momenti. E' la voglia di viverli, questa intensissima voglia di viverli ancora, che mi tiene sollevato a due passi dal suolo. So che c'è un meglio, che c'è il momento dell'incontro e della condivisione.
Ogni volta è così.
Ogni istante porta scritta in se' la promessa che ce ne sarà un altro, domani o dopo, ma comunque il prima possibile. Per questo motivo odio l'attesa, e vorrei cancellarla del tutto.
Allora porto con me la mia abitudine, la coltivo, la sento. E non me ne staccherei mai, perchè so per certo, senza la minima possibilità di errore, che l'abitudine alla presenza è cosa buona.
(...)
28.9.06
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