2.6.06

La pace del buon senso

Ho visto un giovane.
Era grasso, e l'enorme pancia gli debordava dai pantaloni e dalla maglietta firmata. Lui, i suoi occhiali da sole e le sue belle scarpette Nike, si facevano trascinare come un sacco di patate dalle forze dell'ordine, durante una manifestazione.

Ho visto un militare italiano.
Era sudato, e aveva la divisa sporca di terra. L'ho visto offrire una bottiglia d'acqua ad un bambino che gli tendeva le mani, e poi ho visto quel bambino sorridere e mi è anche parso di sentirlo dire grazie, ma parlava una lingua che non conosco.

Mi sono chiesto che dei due fa di più, per portare la pace in questo mondo.

2 commenti:

Icelord ha detto...

Non sono un guerrafondaio e non sono un pacifista sfegatato.

Non capisco le manifestazioni per la pace, dove poi ci sono asassaiole, vetrine sfondate e macchine in fumo, così come non condivido (ma ho capito) la guerra in Iraq.

Scagliarsi contro una divisa e contro un'istituzione è fin troppo facile.
Guardare le piccole cose che si fanno ogni giorno per far si che la pace sia una realtà è invece difficile per i più.

E a questo punto mi chiedo, quando certi gruppi finiranno di fare i moralisti (falsi tra l'altro) del piffero?

Sempavor ha detto...

Certi gruppi pensano che sia possibile realizzare la pace globale con la sola imposizione delle mani.

Delle mani, perchè di idee ne vedo ben poche.

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