Smontare l'albero di Natale e il presepe è uno dei lavori domestici più tristi.
Finite le feste, passata anche la signora Befana, viene il tempo di togliere la punta dall'abete, di litigare con festoni e lucine varie (che puntualmente si aggrovigliano), e di cogliere le palle.
Si recuperano scatoloni e sacchetti vari, cercando di riporre il tutto nel modo più razionale possibile, e ci si stupisce del fatto che ciò che prima occupava una pletora di scatole e scatolette, ora se ne sta bello comodo in pochi pacchi.
A poco a poco, l'albero (finto o vero che sia) si spoglia e con la mente ritorni al periodo immediatamente precedente al Natale, quando dalla soffitta avevi preso tutto. Solo che allora si trattava di prepararsi al nuovo clima di festa, ora invece devi mettere via anche quello.
Stacchi festoni e palle argentate dagli stipiti, litighi con le lettere della scritta "buone feste", che qualcuno ha appiccicato sul vetro della finestra senza fare economia di nastro adesivo, e alla fine riponi anche il Babbo Natale che avevi posizionato strategicamente sull'altra finestra, in cucina, in una posa tragicomica (come se si fosse schiantato...).
Stacchi decine di puntine, e senza accorgertene in una mezz'oretta scarsa hai già finito.
E ti sei portato via tutte le feste; su, in soffitta, e dentro al cuore.
Be'.
Ci vediamo l'anno prossimo, Babbo (Natale). Vero?
9.1.07
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento